L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sull’inchiesta che coinvolge gli ultrà di Inter e Milan.
L’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Milano, sotto la guida del PM Marcello Viola, ha scosso profondamente il mondo del calcio italiano. Al centro dell’inchiesta ci sono le pesanti infiltrazioni della criminalità organizzata nelle tifoserie ultrà di Inter e Milan, con 19 misure cautelari già concesse dal GIP Domenico Santoro. Viola, magistrato già noto per un’inchiesta simile che coinvolse il Palermo nel 2010, sta esaminando il crescente legame tra la criminalità e i gruppi organizzati di tifosi, evidenziando il rischio che i club possano essere vittime o sotto minaccia.
Il ruolo dei club e i rischi
Uno dei quesiti principali è cosa possono fare le società per prevenire tali infiltrazioni e, soprattutto, a quali rischi legali e sportivi siano esposte qualora si dimostri una sorta di tolleranza o connivenza nei confronti degli ultrà. Il Codice di Giustizia Sportiva della FIGC vieta espressamente qualsiasi tipo di contributo ai gruppi organizzati di tifosi, sia finanziario che di altra natura, oltre a stabilire l’obbligo di rispettare le normative sulla sicurezza e la distribuzione dei biglietti.
Inoltre, tutti i tesserati sono vincolati a non avere rapporti con sostenitori che non facciano parte di associazioni ufficialmente convenzionate con il club e validate dalla Federazione. Qualsiasi forma di intimidazione, offesa o denigrazione da parte dei tifosi nei confronti dei tesserati deve essere immediatamente segnalata e non tollerata.
La posizione della FIGC
In risposta all’indagine, il Procuratore Federale FIGC, Giuseppe Chinè, ha immediatamente richiesto alla Procura di Milano gli atti dell’indagine per valutare se ci siano state relazioni pericolose tra tesserati e ultras e per verificare l’implementazione dei Modelli di Organizzazione e Gestione previsti dal Decreto Legislativo n. 231/2001. Se, al termine dell’inchiesta, venissero accertate responsabilità da parte dei dirigenti o dei club, le sanzioni potrebbero includere ammende, squalifiche del campo o chiusura di settori di San Siro, oltre a eventuali inibizioni per i tesserati coinvolti.
Possibile penalizzazione in classifica
Sebbene ancora tutto da dimostrare, non è esclusa l’ipotesi di una penalizzazione in classifica, qualora emergano violazioni gravi dell’articolo 4 del Codice di Giustizia Sportiva, che riguarda lealtà, correttezza e probità. Questo scenario potrebbe verificarsi solo in caso di accertate relazioni strutturali illecite tra i club e le tifoserie, associate a gravi carenze organizzative nella gestione della biglietteria.
L’indagine, al momento, è in fase conoscitiva, ma l’esito potrebbe avere conseguenze significative per Inter e Milan, con potenziali ripercussioni sia legali che sportive.