L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma anche oggi sul caso Juve e l’inchiesta per le plusvalenze.
SISTEMA MALATO. I vertici della Juventus sono indagati per falso in bilancio e false fatturazioni, l’inchiesta della procura di Torino («Prisma») fa riferimento a tutte le operazioni effettuate nei tre bilanci compresi dal 2018/2019 a quello del 2020/2021 che hanno portato a un volume complessivo di plusvalenze da 282 milioni, mesi di intercettazioni e di indagini avrebbero poi portato a scoperchiare anche il tema delle commissioni ad agenti e intermediari. Quello individuato è però un sistema definito malato per quel che riguarda l’intero calcio italiano, che sul piano delle plusvalenze vede la Juve coinvolta con diversi altri club. In questa fase l’operato della Procura di Torino dovrebbe restare circoscritto alla società bianconera e solo più avanti potrebbe essere eventualmente allargato ad altri club coinvolgendo altre Procure. Resta un’inchiesta ovviamente collegata a doppio filo con la giustizia sportiva, il materiale raccolto dalla Procura di Torino è ritenuto di grande interesse anche per la Procura Federale che lo attende nei prossimi giorni. E se i pm indagano su tutto ciò che riguarda il bilancio della Juve, cercando per esempio dei documenti relativi alle operazioni Romero e Demiral con l’Atalanta, ben noto è ormai il rapporto della Covisoc sulle 62 operazioni individuate come quelle su cui puntare la propria lente: ben 42 coinvolgono la Juve, ci sono poi anche altri club come Napoli, Genoa, Sampdoria, Parma, Atalanta e non solo. «È un fenomeno che può mandare in crisi i club che lo adottano perché genera ricavi fittizi senza liquidità», ha dichiarato all’Ansa una fonte della Covisoc a proposito del sistema di plusvalenze incrociate.