L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sul caso scommesse nel quale sono coinvolti alcuni calciatori azzurri e lo fa intervistando l’avvocato Eduardo Chiacchio.
Ecco le sue parole:
«È molto semplice, un calciatore, o comunque un tesserato della Figc, non può scommettere su incontri di calcio. Se qualcuno viene a conoscenza di una scommessa illecita, deve a sua volta segnalarlo, altrimenti rischia una squalifica per omessa a denuncia. Ma è presto per dire se c’è il rischio di un effetto a catena».
L’avvocato Eduardo Chiacchio, grande esperto di diritto sportivo, in carriera ha difeso tanti calciatori coinvolti nei vari processi legati al calcioscommesse e al match fixing. Il caso Fagioli è diverso e porta alla ribalta un altro illecito sportivo, la violazione del divieto di scommettere. Avvocato Chiacchio, ci spiega cosa prevede l’articolo 24 del Codice di Giustizia Sportiva? «Vieta, così recita l’articolo, ai soggetti dell’ordinamento federale, ai dirigenti, ai soci e ai tesserati delle società appartenenti al settore professionistico di effettuare o accettare scommesse, di- rettamente o indirettamente, anche presso i soggetti autorizzati a riceverle che abbiano ad oggetto risultati relativi ad incontri ufficiali organizzati nell’ambito della Figc, della Fifa e della Uefa».
Che cosa rischia un calciatore coinvolto? «Nel caso in cui un calciatore scommetta sulle gare del campionato in cui compete la sua squadra, può ricevere una pena non inferiore ai 3 anni e un’ammenda di 25 mila euro».
C’è però la possibilità di cavarsela con una squalifica più lieve, giusto? «Nel caso in cui il calciatore in- tenda patteggiare la pena, dopo la notizia della conclusione delle indagini da parte della procura, può essere ammesso al patteggiamento, in quel caso la squalifica sarebbe ridotta della metà. Si può patteggiare anche dopo il deferimento, ante causam, dunque prima che inizi il dibattimento: in questo caso si può gode- re di una riduzione del 30% della pena».
E se intende collaborare? Fagioli si è autodenunciato alla Figc. «Se un calciatore collabora lo fa fornendo elementi ritenuti rilevanti dalla procura, l’accusa può proporre all’organo giudicante una sanzione ridotta senza limiti nella misura ritenuta più opportuna. Abbiamo fatto l’ampio spettro di tutti i casi possibili. Ma non si può entrare nel merito della singola vicenda».
In quanto tempo Fagioli, se deferito, conoscerà il verdetto? «Penso che in tre mesi si possa giungere a una sentenza, è un tempo ragionevole».
Potrebbe pagare anche chi sapeva delle scommesse proibite e non ha detto nulla? «Sì, è l’ipotesi di omessa denuncia, con una pena diversa. I tesserati hanno l’obbligo di denunciare, altrimenti anche per loro scatta una squalifica, il codice parla di sei mesi».