L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” fa il punto suil ritiro dei rosanero: “Punitivo, stavolta, e non scaramantico: questa la connotazione data al ritiro del Palermo che non ha nulla a che vedere con le giornate friulane, a casa Zamparini, nei periodi di magra. Così, la settimana aperta dall’annuncio di Bryan Cristante come nuovo innesto rosanero – solo oggi il centrocampista sosterrà il suo primo allenamento – si conclude con una squadra interamente sotto esame. E monitorata anche dal presidente, che fa capolino a Coccaglio per la prima parte dell’allenamento. Per poi lasciare il centro sportivo alle 15 spaccate, accompagnato in macchina dal ds Gerolin. CRISTANTE CARICO. Puntuale il confronto con squadra e tecnico, dopo la reprimenda telefonica riservata a Ballardini nell’immediato post-Fiorentina. Il tecnico, al termine del lavoro – un’ora e mezza secca, con partitella finale – si è intrattenuto a metà campo insieme a Sorrentino e Lazaar, i due senatori del Palermo. Un quarto d’ora a colloquio per mettere a fuoco una situazione che più delicata non si può. Quindi l’annuncio ufficiale dell’arrivo di Cristante, a movimentare un pomeriggio in cui attorno ai giocatori veniva chiesto silenzio e discrezione. «Ringrazio il presidente Zamparini», dice Cristante al sito ufficiale del club. «Ho accettato il Palermo senza alcuna esitazione, sono carico e l’esperienza in Portogallo mi ha aiutato a crescere. La concorrenza non è mai un problema, in questo caso uno stimolo perché il nostro centrocampo ha molta qualità. Siamo convinti di poter raggiungere quanto prima la salvezza: c’è tutto un girone di ritorno per farlo, ma già la partita di Verona è da vincere a tutti i costi». Nella quiete di Coccaglio la seduta inizia poco dopo le 14.30, a porte chiuse: impossibile avvicinarsi ai cancelli per non violare la privacy di una squadra che ne sta passando di tutti i colori. Nella provincia bresciana si consumano i giorni decisivi di Davide Ballardini. Il dentro o fuori col Verona, al tramonto del girone d’andata, ne segnerà credibilità e soprattutto destino. ULTIMA CHIAMATA. Normale, se si pensa a un allenatore non ancora esonerato solo per mancanza di alternative immediate. L’etichetta di partita decisiva per sé stesso, domani al Bentegodi, di certo Ballardini non la può togliere. Coccaglio, peraltro, fece da quartier generale del Palermo anche tre anni e mezzo fa, in una stagione terminata con l’ultima caduta in B. Ecco perché di scaramantico non può esserci niente, a questo giro. Seduta a porte chiuse alla quale assiste anche Emanuele Filippini che dodici anni fa ha vestito la maglia rosanero. La visita dell’ex centrocampista è occasione per salutare Alberto Gilardino del quale è stato compagno di squadra ai tempi del Parma”.