Corriere dello Sport: “Caos per i playout. Tacopina va al TAR. Le ultime”
L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” ha deciso di riportare le ultime notizie che riguardano il caos legato alla disputa dei playout in serie B. Ecco un estratto dell’articolo: A pochi giorni dallo storico compleanno la Salernitana prova ad evitare di precipitare disastrosamente in Serie C. Ieri è partita la macchina organizzativa, nonostante le notizie che arrivano da Venezia e le dichiarazioni di impugnare davanti al Tar del Lazio la disposizione dei playout per il 5 e il 9 giugno da parte del presidente Balata, non dal Direttivo di Lega che aveva già ritenuto “cristallizzata“ la classifica senza spareggio salvezza. Ma la sentenza che ha evitato la retrocessione all’ultimo posto del Palermo e retrocesso il Foggia, ha cambiato lo scenario dopo un parere “proveritate” del Coni e un’ordinanza del Tar a favore del Foggia. E lì che s’appella ora il club veneto che si considera la vera parte lesa dell’ennesima vicenda imbarazzante scaturita dalla tempistica improponibile della giustizia sportiva, questa volta complice il club siciliano. Uno dei tanti effetti negativi che il presidente Gravina si augura di cancellare per sempre con l’approvazione del nuovo codice di giustizia sportiva portato giovedì in Consiglio federale. Joe Tacopina considera, comunque, un’offesa a Venezia, una delle città più belle del mondo, coinvolta suo malgrado in una controversa e incomprensibile vicenda all’italiana. «Quello che sta succedendo è inaccettabile – ha tuonato il patron -. Dopo la sentenza d’appello sul Palermo, i rosanero sono salvi, il Foggia è retrocesso e il Venezia, per 20 giorni ritenuto in B, si ritrova a dover disputare i playout con la Salernitana. Agiremo con tutte le nostre forze per far valere i nostri diritti. Anche perché chi non rispetta le regole, in un modo o nell’altro, la fa franca. Paga chi si comporta correttamente». Il Venezia ritiene di essere vittima di questa situazione. Al di là delle disposizioni perentorie arrivate dal Consiglio Federale, il dg Dante Scibilia ha annunciato l’impugnazione (stamani) al Tar Lazio della determina di Balata che dispone la disputa degli spareggi. «Questa non è solo una partita di calcio – ha sottolineato in conferenza congiunta col tecnico Serse Cosmi -. Non si può giocare in condizioni surreali. Chi gestisce il calcio deve prendersi le proprie responsabilità. Non possiamo diventare noi la vittima di questo stato di cose», ha chiosato il dirigente del Venezia. «Chi emette verdetti nei tribunali deve fare uno sforzo per capire che esistono condizioni psicologiche per giocare al calcio. Noi eravamo pronti a scendere in campo con lo spirito giusto. Poi c’è stato detto che eravamo salvi. Oggi dobbiamo giocare dopo che ci siamo allenati solo per correttezza. Non vorrei che tra poco anziché ingaggiare un grande calciatore, un club deve prendere un grande avvocato per difendersi da cose che la gente. Non si può sminuire così l’evento sportivo. Una gara giocata in queste condizioni non è più attendibile». Un parere condiviso dallo stesso Damiano Tommasi che ha parlato di «match impossibile da disputare» e dell’errore commesso nel «non aver aspettato il secondo grado dopo la retrocessione del Palermo» facendo partire i playoff. Contestualmente, Danilo Coppola dell’Aic ha ascoltato le ragioni della Salernitana. E al termine del confronto con i calciatori granata sono state esternate le perplessità circa la disputa degli spareggi salvezza. «Abbiamo manifestato ai colleghi del Venezia la nostra solidarietà e qualora l’Aic decidesse di indire uno sciopero per l’annullamento delle gare noi lo sosterremo. Altrimenti siamo pronti a scendere in campo nelle date stabilite dalla Lega». Calaiò e compagni si sono collegati in videoconferenza con i giocatori del Venezia, a Mestre con il presidente dell’Aic Tommasi. Mentre il vice Umberto Calcagno ha sottolineato che «la Lega B non ha fatto nulla di illegittimo ma lo spareggio non si svolgerà in condizioni normali». In serata, tuttavia, è stato lo stesso Calcagno a smontare l’ipotesi di uno sciopero.