Corriere dello Sport: “Caos Napoli, Higuain rompe: non rinnova”
“E’ il cosiddetto fulmine a ciel sereno: e le parole, senza girarci intorno, son come pietre, che lasciano il segno, feriscono. «Abbiamo deciso di non rinnovare con il Napoli il contratto che libererà Gonzalo nel 2018». E’ strategia della tensione o (più semplicemente) è il desiderio di metter comunque un bel po’ di pressione: è comunque una doccia scozzese travolgente, il messaggio diretto che colpisce al cuore e fa un male strisciante. «E’ un diritto del club chiedere il rispetto della clausola rescissoria, così come lo è per noi quello di rispettare i patti e poi aspettare la scadenza». E’ un «ciclone» che s’abbatte su Napoli, e che spazza via quel clima di (apparente) serenità diffusa la settimana scorsa («ai tifosi dico di star tranquilli»): è la scelta – ufficiale – di Gonzalo Higuain, che Nicolas, fratello e procuratore del Pipita, decide di formalizzare secondo le consuetudini del calcio del Terzo Millennio, sussurrando le proprie «idee» a Closs Continental affinché si spargano nell’universo e senza alcun tema di smentita, perché verba volant, vero, però in questo caso manent. E’ tutto registrato, è già in giro per il mondo, è una voce – quella di Nicolas Higuain – che dà vita al caos e lo alimenta a modo proprio. «Siamo arrivati a Napoli con un progetto da Champions League e l’ambizione di vincere lo scudetto. C’erano prospettive – voglia di crescere e miglioramento delle strutture – che non si sono realizzate. Ma la risposta della società non è stata corretta ed è per questo motivo che abbiamo deciso di non accettare le proposte per adeguare». L’OFFERTA. E’ una dolorosa «sentenza» diffusa via etere, tradotta fedelmente, lanciata per motivi che possono essere interpretati o anche no: perché in quel che sembra un testamento, c’è la volontà precisa di «imporre» uno strappo alla realtà, di scuoterla in maniera netta, quasi irreparabile, rifugiandosi in una volontà ch’è limpida come l’acqua di fonte. «Continueremo con quest’accordo e poi vedremo cosa accadrà l’anno prossimo, in attesa del 2018: Gonzalo è un professionista serio, si allenerà come è giusto che sia e offrirà sempre il massimo. Poi, tra due estati avrà trent’anni ed eventualmente verificheremo. Io non so cosa succederà, se riuscirà a comprarlo o meno». Ci vorranno – ci vorrebbero – novantaquattro milioni e trecentosessantamila euro: e però, intanto, non avrà alcun effetto persuasivo la megaofferta di Aurelio De Laurentiis – prolungamento sino al 2020, sei milioni e mezzo netti a stagione – perché la missione dialettica di Higuain è stata mirata, complessivamente articolata affinché producesse l’effetto desiderato, che al di là delle evoluzioni, agita gli umori e crea un po’ di spavento. LO SCONTRO. E’ un progetto anche questo, rompere, perché l’Higuain-2, quello che parla anche a nome e per conto di suo fratello, non cerca mediazioni, né si rifugia nella diplomazia, ma opta per lo scontro frontale, attrezzando – e neanche tra le righe – una tesi «difensiva» per parare il malessere collettivo parlando anche a Crc. «Non so se Gonzalo sarà a Dimaro o si aggregherà alla squadra successivamente, so che vogliamo vincere e invece la società insegue calciatori giovani. Con questa politica è tutto più difficile. La Juventus vince perché ha giocatori più forti. Magari conviene arrivare secondi e partecipare alla Champions. E comunque quest’anno abbiamo anche dovuto subire che De Laurentiis definisse Gonzalo grasso: sono cose difficili da mandare giù. Non ho parlato con il Psg, sono stato a Parigi ma ero lì per altre vicende e sono andato a vedere il Paris Saint Germain perché ho anche altri calciatori e molti amici». E’ un «metodo», un «sistema», è un impianto che, indiscutibilmente e anche inevitabilmente, costruisce una via di fuga, rendendo torrida l’estate e tentando di forzare tempi ed eventi. E’ il gioco (talvolta al massacro) del mercato: il tempo è sempre un galantuomo?”. Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport”.