“Un’onda azzurra sul mercato: tipo la carica dei cinquantamila del San Paolo. Però sottoforma di offerta: quaranta milioni di euro sul tavolo del Torino per il cartellino di Andrea Belotti. Un Gallo dalla cresta altissima che, suggestione, il club azzurro vorrebbe affiancare a quella immarcescibile di capitan Hamsik: con la differenza sostanziale che, in questo momento, tutto ciò che l’attaccante della Nazionale tocca si trasforma in gol. Oro puro per la squadra di Sarri, orfana di Milik e alle prese con una serie di problematiche d’attacco che, in attesa del rientro del polacco o di una rapida e auspicabile inversione di tendenza, De Laurentiis sta facendo di tutto per risolvere anche sul mercato. Con proposte importantissime. La risposta del Toro, comunque, non è stata il sorriso di chi ci sta: niente da fare, Belotti non si tocca. Per il momento, almeno, va così.
PRESENTE E FUTURO. E allora, Spaccanapoli. Sì, l’idea di spaccare i vetri della finestra invernale di mercato, provandoci per il centravanti del momento: 22 anni, 10 gol in 11 partite di campionato e 3 con l’Italia in altrettante gare di qualificazione al Mondiale 2018. Che, se il trend continuerà a essere questo, lo vedrà tra i protagonisti più attesi. Belotti è l’attaccante italiano del presente e del futuro; è la speranza di Ventura e la certezza di Mihajlovic (e Cairo); è il capocannoniere del campionato insieme con Icardi e Dzeko; ed è una tentazione vera per il Napoli alla vigilia di una delicata sessione di mercato.
LA PROPOSTA. Già, per come si sono messe le cose, gli affari invernali tinti d’azzurro dovranno in qualche modo generare una scossa nel parco attaccanti: Milik non tornerà che a primavera, la formula del falso nueve non ha prodotto finora grandi risultati realizzativi e per finire Gabbiadini e il progetto tecnicotattico di Sarri non riescono proprio a decollare. Ecco perché il Napoli sta lavorando attentamente sul mercato. Ecco perché è stata recapitata la notevole offerta da quaranta milioni di euro per Belotti.
CUORE TORO. Il Torino, dicevamo, però non molla. Altroché: il giocatore è uno dei pezzi più pregiati del momento, e al di là del fatto che il suo valore sia destinato a crescere ancora un bel po’, un’eventuale cessione rappresenterebbe un colpo durissimo agli equilibri e al potenziale della bella e ambiziosa squadra messa in piedi da Mihajlovic. Distante appena due punti dal Napoli: mica un’eternità. Cuore Toro, insomma: muro alto di Cairo e lungimiranza. Almeno per il momento: un po’ com’è accaduto con Maksimovic, tanto per intenderci, ma con un bel po’ di punti salienti – e gol – in più. Gli altri nomi in lista: Pavoletti del Genoa, 28 anni oggi, è sempre in cima alle classifiche di gradimento e probabilmente è anche il meno complesso da raggiungere; per Zaza (25) si attende invece la chiarezza della proprietà: il West Ham lo riscatterà dalla Juve automaticamente alla presenza numero 14 (è a quota 10). Sondati anche Bologna e Samp per Destro (25) e Muriel (25).
GABBIADINI. Lunedì con il Sassuolo, nel frattempo, Gabbiadini dovrebbe tornare al centro dell’attacco dal primo minuto: affamato, voglioso e anche carico per l’accoglienza speciale e calorosa che il San Paolo gli ha riservato mercoledì con la Dinamo Kiev. Strana la vita: ora il Gabbia è visto come una nuova speranza. L’attacco fatica e a lui si chiedono quei gol che fino a poco tempo fa erano pane quotidiano (uno ogni 127 minuti con la maglia del Napoli). A gennaio, però, le strade sono destinate a dividersi: e il fatto che la trattativa del rinnovo sia stata congelata di comune accordo tra le parti è un indizio inequivocabile. Tra l’altro, le proposte prestigiose non mancano mica da ogni angolo d’Europa: Italia, Bundesliga, Premier e Liga. Valencia di Prandelli compreso“. Questo quanto si legge nell’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport”.