Corriere dello Sport: “Calcio italiano sotto shock, i tesserati che puntavano sulle partite”

Nuovo scossone nel mondo del calcio italiano: come raccontato da Giorgio Marota sul Corriere dello Sport, l’indagine “Benevento-bis” riporta al centro dell’attenzione il tema delle scommesse da parte dei tesserati. L’inchiesta riguarda dieci calciatori di Serie A, B e dilettanti che, a differenza del recente caso sulle piattaforme illegali, avrebbero effettuato puntate direttamente sui circuiti regolari e autorizzati, senza alcuna precauzione: avrebbero infatti utilizzato conti intestati a loro stessi e fornito documenti d’identità ai bookmakers.
Secondo quanto riportato dal Corriere dello Sport, tra i nomi più noti figura quello di Alessandro Vogliacco, attualmente in prestito dal Genoa al Parma, intestatario di ben quattro conti gioco, uno dei quali utilizzato per scommesse sulle partite. Coinvolti anche Pietro Martino (Cosenza), Giuseppe Di Serio (Spezia), Marco Sau (ex Feralpisalò), gli ex Benevento Emanuele Agnello e Dejan Vokic, oltre a calciatori di Serie D come Altobelli (Terracina), Perlingeri (Virtus Pompei) e Davì (Nardò).
L’indagine si concentra anche sulla figura di Ernesto Addazio, magazziniere del Benevento, che secondo l’accusa avrebbe gestito sei conti gioco effettuando oltre 2000 puntate in dieci mesi su tornei italiani ed esteri.
Ai tesserati viene contestata la violazione dell’articolo 24 del Codice di Giustizia Sportiva, che vieta ai tesserati di scommettere su eventi calcistici, e dell’articolo 4, che riguarda il rispetto dei principi di lealtà, probità e correttezza.
Nel marasma generale, il nome di Domenico Berardi, bandiera del Sassuolo, era stato inizialmente accostato all’indagine, ma come sottolineato dal Corriere dello Sport, la sua posizione è stata prontamente archiviata: l’apertura del conto di gioco era stata effettuata da una persona diversa, oggi deceduta.
Ora i tesserati coinvolti avranno 15 giorni di tempo per presentare memorie difensive o chiedere di essere ascoltati dal procuratore federale Chiné, oppure per tentare il patteggiamento prima di un eventuale deferimento, come previsto dall’articolo 126 del Codice di Giustizia Sportiva.