L’emergenza Coronavirus ha mandato totalmente nel pallone la Lega Calcio Serie A, prima per quanto le date per i recuperi delle partite e poi per il fattore porte chiuse. L’edizione odierna del “Corriere dello Sport” fa il punto della situazione sulla polemica nata tra Lega e Figc per i match in chiaro. Infatti il Governo, appoggiato dalla Figc, aveva chiesto che le gare di domani siano trasmesse in chiaro, ma la Lega Calcio Serie A ha rimandato al mittente la proposta.
Il ministro per le politiche giovanili e lo sport, Spadafora. ieri pomeriggio ha inviato al numero uno della Figc Gravina e alla Lega una lettera nella quale ha sottolineato che «nell’attuale fase di emergenza sanitaria lo sport sta subendo inevitabili conseguenze e il mondo del calcio è certamente tra i settori più esposti. Chiarito il quadro delle misure vigenti nelle prossime settimane (le porte chiuse, ndr) le chiedo, in questa delicata contingenza, di verificare se esistono favorevoli condizioni, rispettose della normativa vigente e degli accordi in essere, che possano eventualmente consentire la libera fruizione televisiva delle gare di cui si prevede la disputa a porte chiuse. Ciò costituirebbe un bellissimo segnale verso tutti gli italiani, ma anche un modo per limitare i disagi associati alle misure di contenimento in essere».
La risposta negativa della Lega non si è fatta attendere: «Pur comprendendo e condividendo le fi nalità alla base della richiesta del Ministro Spadafora, un’iniziativa volta, in un momento di massima emergenza per il Paese, a valutare la possibilità di consentire la libera
fruizione televisiva del campionato, la Lega Serie A rileva che il quadro normativo vigente, e gli obblighi contrattuali già assunti, non consentono di potervi aderire» si legge nella nota. Tradotto: niente campionato per tutti visto che la Lega non ha i diritti in chiaro delle partite e non li ha venduti. Sky aveva dato la scorsa settimana la disponibilità alla trasmissione di Juve-Inter.