“In una gara come quella contro la Roma in cui il Palermo ha mostrato una delle peggiori versioni di sé è difficile cogliere delle sfumature positive. La “mission impossible” tuttavia diventa possibile se la lente di ingrandimento viene posta sulla corsia di sinistra, quella presidiata sul fronte rosanero dal diciottenne Giuseppe Pezzella. Il suo impiego dal primo minuto è stato uno dei pochi sorrisi in una serata da dimenticare. Incoraggianti i segnali forniti dall’esterno napoletano che, prima del crollo della squadra, si è mosso con una certa disinvoltura guadagnandosi anche i complimenti di Iachini per l’intraprendenza con cui ha agito nella sua fascia di competenza. NOTA LIETA. Tra i compiti consegnati dai rosanero a Iachini al termine dell’esame sostenuto all’Olimpico, quello firmato Pezzella si avvicina di più alla sufficienza. Valutazione da leggere soprattutto come un riconoscimento alla scelta coraggiosa del tecnico che, in assenza dell’infortunato Lazaar, ha preferito dare fiducia ad un mancino di ruolo nonostante la giovane età piuttosto che spostare un destro come Rispoli o Morganella. E le risposte di Pezzella sono state confortanti. La sconfitta per 5-0 lascia l’amaro in bocca ma, a titolo personale, non cancella la soddisfazione dettata dall’esordio da titolare in serie A. Una cartolina da inserire in un “album” già impreziosito in questa stagione da alcune immagini speciali come il debutto in prima squadra con la maglia del Palermo in occasione della gara interna di Tim Cup contro l’Alessandria dello scorso 2 dicembre e l’esordio assoluto nella massima serie (da subentrato) avvenuto quattro giorni dopo a Bergamo contro l’Atalanta. Due fotografie “scattate” durante il ciclo Ballardini. LA SVOLTA. Il momento chiave del percorso di Pezzella coincide con gli eventi della scorsa estate. L’esterno classe ’97 firma il primo contratto da professionista (legandosi al club rosanero fino al 30 giugno 2018) e viene convocato da Iachini per il ritiro della prima squadra. Il ragazzo, irrobustito dall’esperienza con la Primavera nella quale si è messo in mostra soprattutto per la fisicità e l’adattabilità a più ruoli (in difesa può giocare sia a sinistra che a destra ed è stato impiegato anche in un centrocampo a quattro), sembra pronto per il salto di qualità. L’inserimento in pianta stabile nei radar della prima squadra diventa il punto più alto della sua parabola recente, iniziata nel 2013 con il trasferimento dai campani del Monteruscello al Palermo all’età di 15 anni (determinante la volontà del responsabile del settore giovanile Baccin, abile a sfruttare il mancato passaggio del ragazzo al Siena) e proseguita in questi anni nel vivaio rosanero tra Allievi Nazionali e Primavera. Il gruppo guidato da Bosi, realtà dalla quale non si è ancora sganciato (in questo campionato ha collezionato finora 10 presenze e due gol), è stato il trampolino di lancio. Una vetrina sia in funzione della prima squadra sia in ottica Nazionale, ambiente che dopo le apparizioni con l’Under 17 e 18 continua a frequentare in virtù di una presenza costante nell’Under 19 al netto della revoca (a causa di un leggero infortunio) della convocazione per il test di oggi con la Francia“. Questo è quanto scrive l’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport”.