“Il tristissimo declino di Maurizio Zamparini: da ieri per l’ex patron rosanero è esecutiva la misura restrittiva degli arresti domiciliari, chiesti dalla Procura per il reato di falso in bilancio e confermati dalla Cassazione dopo una seduta fiume di 12 ore. Respinto il l ricorso dei suoi legali (gli avvocati Gattuso e Marzaduri), che avevano fatto ricorso dopo la decisione in tal senso del Tribunale del riesame Il provvedimento sarebbe stato notificato ieri in Friuli dalla Guardia di Finanza. Non si tratta comunque di una sentenza definitiva, ci sarà prevedibilmente il rinvio a giudizio e inizierà un processo per quelle accuse. Nelle more, la difesa dell’ex presidente chiederà di revocare la misura degli arresti domiciliari puntando sul fatto che nel frattempo è avvenuto il passaggio di proprietà e dunque non esisterebbero più le esigenze cautelari (possibilità di reiterazione del reato o occultamento delle prove) che hanno consigliato il provvedimento.
LA REAZIONE. Zamparini ha affidato la propria rabbiosa reazione a una dichiarazione all’agenzia Ansa. La sua proverbiale loquacità dovrà, gioco forza, ora frenarsi, almeno a livello pubblico. Fra le conseguenze della decisione che impone al 77enne friulano di non allontanarsi dalla sua residenza di Aiello, c’è anche il divieto di utilizzare i cellulari o internet. «Questa resterà una storia di vergogna per una città che così ha corrisposto la passione e l’amore che le ho dato assieme ai miei soldi regalati e profusi per i rosanero». Il patron si sente insomma vittima di una persecuzione. «Questo è il mio unico pensiero – chiude Zamparini – con molta compassione verso chi mi ha fatto e mi sta facendo male». E’ l’evoluzione di una vicenda che si trascina da circa 5 anni, coi primi dubbi affiorati per la delicata operazione di cessione del marchio del Palermo ad una società comunque riconducibile a Zamparini (la Alyssa), che permise ai bilanci del club di apparire in regola. Ne seguirono lunghe battaglie legali, perquisizioni nella sede sociale e a casa del patron fino al timore addirittura di un fallimento tutte situazioni che hanno portato l’imprenditore che rilevò il club nel 2002 dalla gestione di Franco Sensi, ad accelerare negli ultimi mesi la cessione del Palermo dopo tanti tentativi falliti. Fino al frettoloso ingresso della nuova proprietà inglese, che pure deve ancora superare il vaglio di alcuni requisiti richiesti soprattutto dalle istituzioni calcistiche.
I RICORSI BOCCIATI. Se il cittadino Maurizio Zamparini finirà sotto processo, la società Palermo calcio esce quasi rinfrancata dall’intervento della Suprema Corte. La Cassazione ha infatti dichiarato inammissibili gli altri ricorsi inoltrati dalla Procura relativamente al sequestro di somme dello stesso ex presidente (99.000 euro) e di 1,2 mln di euro presso le casse del club. Il timore che l’inchiesta per riciclaggio (reato escluso al momento) colpisse duramente il Palermo addirittura per la somma di 50 mln è ora molto più lontano, anche se questo ramo della vicenda sarà trattato il 14 marzo”. Questo quanto scrive l’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” parlando degli arresti domiciliari dati a Zamparini.