Corriere dello Sport: “Brunori, tanto cuore e mente del Palermo. Il giocatore della Juve è sotto osservazione da diverse società della massima serie”
L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma su Matteo Brunori in vista della finalissima tra Palermo e Padova.
La sua iniziale è il pensiero dolce che sta accompagnando Palermo in questa interminabile settimana di attesa. B come Brunori, il protagonista più celebrato di una squadra che ha saputo diventare collettivo ma nel cui nucleo sono emerse individualità risultate determinanti. I record di Matteo in stagione non si limitano solo al diluvio di gol fatti (28, in Italia quest’anno solo Immobile e Vlahovic hanno segnato di più, conteggiando le Coppe). L’ultimo dato, forse sfuggito ai più ma a suo modo molto significativo, sono le presenze.
Fin qui 47, dunque tutte. Brunori in campo in ciascuna delle partite stagionali del Palermo, compreso le 3 di Coppa Italia (dove è rimasto a secco, ma partendo dalla panchina con Monopoli e Catanzaro), le 37 di campionato (anche se quella di Catania formalmente non comparirà nelle statistiche) e le 7 dei playoff. In attesa della finalissima, la più vibrante, la più sentita. E’ l’unico in squadra a non aver saltato neppure un appuntamento, gli si avvicinano appena De Rose, penalizzato dalle squalifiche (per lui 44 presenze) e Luperini (stessa cifra) che qualche volta nell’era Filippi è stato fuori anche per scelta tecnica.
Autocontrollo. Scendere sempre in campo significa importanza nel tessuto tattico della squadra, ma anche capacità di gestirsi. Nessun infortunio, nonostante sia il capocannoniere di tutta la C, braccato e spesso mal trattato dalle difese avversarie. Finito in diffida prima delle 5 decisive giornate finali della stagione regolare e poi ancora subito nei playoff (cartellino giallo con la Triestina), eppure bravissimo a non commettere ingenuità che l’avrebbero portato alla squalifica.
Non bastasse il numero di gol, di Brunori incanta soprattutto la sagacia di capire in anticipo i movimenti utili per la squadra. La sua rapidità diverrà fondamentale nella finalissima. Detto che Baldini non vuole una partita di attesa, ci saranno certamente momenti del match in cui il Padova si sbilancerà. E già all’andata Matteo ha fatto capire quanto sia bravo a buttarsi negli spazi, prendere il tempo ai difensori (l’ammonizione che terrà fuori dal ritorno Ajeti l’ha conquistata lui), creare insidie da solo o in tandem coi compagni di reparto. E al Barbera l’urlo della gente è benzina aggiuntiva per il motore di Brunori. E pensare che solo fino al 2017 giocava in Eccellenza.