L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sulla gara tra Palermo e Como e il confronto tra Brunori e Strefezza.
Lo striscione del traguardo è ancora lontano ma non c’è dubbio che la sfida di questo pomeriggio al Barbera comincia ad avere un peso notevole: riuscisse a proseguire la striscia utile casalinga (4 vittorie di fila), il Palermo aggancerebbe il Como nelle posizioni di vertice e si avvantaggerebbe anche nel confronto diretto dopo aver pareggiato all’andata. Con una squadra che adesso convince maggiormente, l’attesa della tifoseria è cresciuta fino a dare per molto probabile che sarà stabilito il nuovo primato stagionale di presenze in B superando quota 30.000 spettatori (a ieri pomeriggio la quota era di 28.500).
No Lund. Per Corini però è arrivata una cattiva notizia dalla rifinitura: Lund è ko per un sovraccarico muscolare che consiglia di non forzarne l’impiego (sabato prossimo il Palermo è atteso da un altro big match in casa della Cremonese) e proprio dal lato dove giocherà Strefezza, i rosa dovranno cambiare qualcosa, inserendo Aurelio, naturale sostituto (“giocherà lui, crediamo nel ragazzo” ha confermato il Genio). Nel pre-gara il tecnico rosanero sembra però escludere altri ritocchi e non ha risposto a chi preconizzava l’utilizzazione di Coulibaly: «La mia idea di squadra non cambia – ha affermato Corini – e non dipenderà da quello che farà il Como ma da come vogliamo sviluppare la partita noi. Rispetto a due mesi fa, loro sono leggermente cambiati anche tatticamente, dopo il mercato hanno aumentato la qualità ed hanno spiccate doti offensive. Ma noi abbiamo una nostra identità e comunque siamo pronti a cambiare a seconda delle esigenze che indicherà il campo. Una finale? Affrontiamo una avversaria che è avanti a noi di 3 punti e se ci sarà un grande contorno è merito dei ragazzi che hanno riportato entusiasmo. Il Barbera ci sosterrà ma noi dobbiamo avere equilibrio. Prospettiva A? Andiamo avanti per mini obiettivi, non guardiamo oltre, devo dire però che adesso vedo nel gruppo il giusto approccio: chi sa reggere le pressioni può cambiare l’inerzia delle partite. Anch’io coltivo dei sogni ma sono basati su realtà e concretezza, che si conquista lavorando ogni giorno. Traorè? Ha 19 anni, ha grande attitudine, si allena bene con la testa giusta ma deve adattarsi ai nostri meccanismi: ci sarà tempo e modo per vederlo». Nella composizione del tridente d’attacco, Di Mariano sembra un pizzico avanti rispetto ad Insigne proprio per la sua maggior attitudine al rientro, giusto nella zona dove il Como sa fare più male.
Casa Como. In casa Como, il gallese Roberts non teme l’aspetto ambientale: «Troveremo uno stadio caldo? Certe sfide vorrebbero giocarle tutte, ci aspetta una partita difficile ma affascinante ed è una situazione che ci farà tirare fuori il massimo. Giocheremo con coraggio, vogliamo imporre il nostro calcio». Confermato il forfait di Cutrone ancora infortunato, ci saranno tre trequartisti alle spalle del solo Gabrielloni.