Corriere dello Sport: “Brunori implacabile, Palermo da playoff”

L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sulla gara vinta ieri dal Palermo contro la Spal grazie ad un super Brunori.

Improvvisamente il Palermo irrompe in zona playoff salendo addirittura al 7° posto e acuendo l’incubo della Spal, comunque non ancora condannata. Ritorno alla vittoria dopo un mese e mezzo per Corini, con la rinascita di Brunori, autore di…un gol e mezzo, anche se lo sciocco giallo ricevuto lo terrà fuori dalla prossima sfida a Cagliari. Una partita che i rosa avrebbero potuto chiudere nei primi 45′, brillanti come raramente era accaduto, con le chances del 3-0 fallite da Tutino a porta vuota e da Buttaro, sulla fascia autore di un’altra buona prova. Invece la Spal ha messo nella ripresa tutto quello che le rimaneva, non tantissimo in verità, e ha trovato con Varnier (primo gol stagionale) una rete su corner che ha reso il finale pieno di ansia ma senza che il Palermo soffrisse oltre misura.

Oddo aveva presentato una squadra coraggiosa e giovanissima: 4 millennials in campo, fuori La Mantia e Fetfatzidis, tridente con l’ex Rauti, Rabbi in mezzo e Moncini a sinistra per cercare di sorprendere il Palermo. Ma i rosa hanno messo in campo un’attenzione diversa e dopo un miracolo di Alfonso su Segre (tra i migliori), hanno colto il frutto della pressione: lo spunto di Sala ha scatenato Brunori, sul cui diagonale un rimpallo ha causato la sfortunata autorete di Meccariello. E lo stesso 9, che su azione al Barbera non segnava da settembre, 6′ dopo ha risolto una mischia da corner dopo una traversa di Nedelcearu.

CAMBIO MODULO. Sul doppio svantaggio la Spal ha messo Fetfatzidis passando al 3-4-2-1, ma la reazione non è stata veemente come ci si attendeva, neppure con l’ingresso di La Mantia negli ultimi 10′ e con l’esordio di Puletto, un 2004. Da segnalare solo una parabola di Moncini alta di poco. Il Palermo ha avuto paura di non portare a casa il risultato pieno ma l’aiuto della folla e le energie fresche messe da Corini (bene Broh, Aurelio e Vido) stavolta lo hanno sorretto fino al boato finale. Negli ultimi 180′, i rosa, salvi matematicamente, coltivano un sogno che sembrava utopia.