L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma su Matteo Brunori, definito l’erede di Lucca.
Palermo ha trovato l’erede di Lucca. Non in termini di caratteristiche ma dal punto di vista realizzativo. Si chiama Matteo Brunori, bomber rosanero che domenica sera all’88’ ha deciso lo scontro diretto con il Monopoli. Quella che in estate era una speranza adesso è diventata un qualcosa di concreto. C’è, in organico, un giocatore in grado anche in prospettiva di “sostituire” i gol del centravanti ceduto al Pisa e questo suo alter ego è proprio l’attaccante italo-brasiliano classe ’94. Che, da quando si è sbloccato a settembre sul campo del Monterosi, a suon di gol e prestazioni convincenti ha iniziato a raccogliere unanimi consensi e non è un caso, a questo proposito, che di recente il presidente Mirri abbia inviato un messaggio al cellulare del ds Castagnini complimentandosi per la caparbietà con cui ha optato sul fronte offensivo per la soluzione Brunori preferendola ad altri tipi di candidature.
Il dirigente toscano ha avuto ragione perché l’ex Juventus Under 23, arrivato dal club bianconero e acquistato in prestito secco, sta rispondendo con i fatti. Grazie alla rete realizzata con il Monopoli il numero 9 è salito a quota 7 gol in campionato (3 gli assist vincenti) e ha consolidato la leadership nella classifica marcatori stagionale della squadra. Quello di due giorni fa, peraltro, è stato il primo acuto decisivo intonato dal Palermo in questo campionato nei minuti finali dopo alcune marcature in zona Cesarini ininfluenti ai fini del risultato. “La prossima volta, sempre che puoi, segna un po’ prima. Così soffro meno” – ha scritto su Instagram il portiere Pelagotti rispondendo con una battuta alla frase “Grande partita, ora testa al derby” postata dal compagno di squadra. Uno che sta lasciando il segno e che, come dimostra anche lo score di 5 gol nelle ultime 7 gare interne, ha iniziato a segnare con una certa continuità. Un toccasana ovviamente per la squadra, tornata al secondo posto in classifica e proiettata verso orizzonti luminosi soprattutto in virtù della vena realizzativa degli attaccanti, e nello stesso tempo una grande iniezione di fiducia a titolo personale per un giocatore che aveva bisogno di ritrovare autostima e consapevolezza dei propri mezzi dopo la retrocessione in C con l’Entella dello scorso anno e un paio di stagioni non particolarmente brillanti in zona gol.