Corriere dello Sport: “Brienza: sogno il Bari in Serie A. Il 90 di Palermo…”
L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” riporta un’intervista a Franco Brienza, centrocampista del Bari ed ex Palermo. Ecco quanto riportato: “Francesco Brienza, che si aspetta dal nuovo anno? «Mi aspetto tante cose. Bari in C, com’è nel desiderio di tutti. Le macerie sono alla spalle, questo è l’anno della rinascita. Ma vorrei che tutto l’ambiente ritrovi anche un po’ di serenità e la forza per cancellare la violenza dagli stadi». E’ davvero un bel Bari che comincia il ritorno con nove lunghezze di vantaggio come la Juve di Allegri e la Juve Stabia. «Abbiamo tenuto un passo spedito. Non è semplice vincere tante partite di fila. Lo si è visto nell’ultima partita col Roccella che, per la prima volta, ci siamo fatti rimontare due gol. Le squadre avversarie quando giocano contro il Bari si caricano di stimoli specialissimi». Ma è comunque un Bari schiacciasassi. «Certo non è facile rimanere imbattuti per diciasette partite di filla. Stiamo facendo bene ma c’è ancora mezzo campionato da giocare. Dobbiamo continuare così». Domenica si riparte col Messina, nove partite filate prima della sosta di marzo per il Torneo di Viareggio. «Sarebbe bello mantenere i nove punti di vantaggio». Per lei c’è subito un tabù da sfatare: mai fatto gol al Messina nei derby col Palermo. Il fantasista 39enne osserva l’orizzonte biancorosso: «Ci pensavano i miei compagni. Nel calcio c’è sempre una prima volta». In quel Palermo appena tornato in A con Guidolin nel 2004 spiccava il numero 90 sulla sua maglia. «Temevo di andar via e presi il 90. Poi invece rimasi e fu la mia stagione migliore segnando 10 gol in campionato». Altri tempi altro calcio, il Messina è sprofondato da diversi anni in D. «Uscito di scena il presidente Pietro Franza che aveva riportato la squadra in A dopo mezzo secolo il Messina non si è più risollevato». Adesso c’è questa partita apparentemente facile per il Bari. «Ma non è così. Il calcio insegna che le partite vanno giocate tutte e sino alla fine». Cosa sa di questo Messina? «Rispetto all’andata è cambiato. Guai a prendere l’avversario sotto gamba». Bari avanti tutta col 4-2-3-1 un modulo che le permette di fare il trequartista come aveva sempre sognato. «Vero, non l’avevo mai fatto stabilmente. Mi sono adattato tantissimo. C’e stato un periodo che il trequartista era quasi scomparso». Cornacchini invece ha disegnato un modulo che esalta al massimo le sue caratteristiche. «In effetti mi trovo a mio agio con Floriano, Piovanello o Neglia che fanno gli esterni puri». Che disdetta il primo gol in D che non arrivava… «Poi finalmente ho fatto centro su rigore. Ora spero che arrivi presto anche in casa». Nove punti rappresentano un bel margine di sicurezza. «E’ un vantaggio importante, dobbiamo tenercelo stretto». La Turris aspetta il Bari al varco. «Sta facendo bene. Ma se allo scontro diretto arriviamo con questo margine non sarà determinante». Cornacchini che allenatore è? «Molto bravo, preparato che cerca di mettere la squadra nelle condizioni di esprimersi al meglio in base alle caratteristiche dell’avversario». Il suo sogno? «Forse non è più realizzabile. A 40 anni mi sarebbe piaciuto arrivare in A col Bari. Adesso pensiamo a riportare il Bari tra i professionisti poi si vedrà»”.