“Aprile 2015, il Bologna di Saputo sta cercando di tornare disperatamente in serie A, magari attraverso i playoff. Come poi succederà. Nonostante non conosca ancora il destino della squadra, l’allora responsabile dell’area tecnica Corvino sta già lavorando per la costruzione del nuovo Bologna. E il grande obiettivo per l’attacco era Andrea Belotti. Corvino lo seguiva da quando l’attaccante giocava con la maglia dell’Albinoleffe. Club dal quale Zamparini lo aveva prelevato. Il presidente Cairo lo stava trattando con Gerolin, allora ds rosanero, ma le due società non riuscivano a trovare l’accordo. In quei giorni Corvino andò all’assalto, cercando di convincere Zamparini, nei suoi pensieri l’attacco doveva essere Defrel a destra, Belotti centrale e a sinistra Giaccherini (o Pjaca). Il fatto che non si sapeva dove avrebbe giocato il Bologna non aiutava, ma il particolare che lo costrinse ad abbandonare la trattativa fu un altro: Zamparini lo cedeva solo in contati e non in prestito con obbligo di riscatto come voleva fare Corvino. Il Bologna fu costretto ad abbandonare tutto e Belotti poi passò al Torino”.
Questo un piccolo retroscena che racconta l’edizione odierna de il “Corriere dello Sport” oggi in edicola.