Il Bologna FC è sotto la minaccia di un grave attacco informatico. Gli hacker, attraverso un comunicato pubblicato sul Dark Web, hanno dichiarato di aver perforato i sistemi informatici del club rossoblù, sottraendo migliaia di dati riservati. Come riportato oggi in edicola dal Corriere dello Sport, tra le informazioni trafugate figurano i piani aziendali, contratti di sponsorizzazione, dati finanziari, dati personali e riservati di giocatori, tifosi e dipendenti, strategie di mercato, inclusi dettagli su trasferimenti e giovani talenti, oltre ai dati medici del club.
I cyber criminali del gruppo RansomHub hanno affermato di possedere 200 GB di email e documenti, alcuni dei quali sono già stati pubblicati per dimostrare la veridicità dell’attacco. Tra questi, ci sarebbero anche documenti sensibili come la scansione del passaporto di Vincenzo Italiano, il suo contratto biennale con compensi e persino il relativo IBAN.
Riscatto e minacce
Nelle ultime ore, gli hacker hanno diffuso un nuovo messaggio sul sito di RansomHub per continuare a ricattare il Bologna FC. «Il management del club si è rifiutato di proteggere i dati confidenziali di calciatori e sponsor», si legge nel comunicato. «Perciò in 2 giorni pubblicheremo tutti i dati medici, personali e confidenziali dei giocatori del club». Gli hacker fanno leva sulle severe sanzioni previste dalla normativa europea per chi non protegge adeguatamente i dati personali, minacciando così il club di Casteldebole con un conto alla rovescia per il pagamento del riscatto.
La risposta del Bologna
Come riportato dal Corriere dello Sport, la società rossoblù ha agito tempestivamente, sporgendo denuncia alla polizia postale e informando il Garante per la protezione dei dati personali entro le 72 ore previste dalla normativa. La gestione dei dati del Bologna è affidata al Data Protection Officer (DPO), il cui compito principale è organizzare e monitorare il trattamento e la protezione dei dati personali. Tuttavia, eventuali negligenze nella protezione dei dati saranno da dimostrare.
Il club si sta difendendo nelle sedi opportune e ha già dichiarato che agirà per vie legali contro chiunque diffonda i dati trafugati. La situazione resta in sviluppo, in un contesto in cui attacchi di questo genere sono sempre più frequenti, puntando sulla minaccia di diffusione di dati personali per ottenere riscatti.