“Le sue prestazioni non sono mai state banali. E’ capitato che abbia commesso errori così ingenui da spingere qualcuno a pensare male com’è successo l’anno scorso a Caserta con le conseguenti sfuriate del suo presidente Natale Stracuzzi, ma concretamente fa parlare di sé per le sue parate, spesso decisive, che servono al Messina per portare punti a casa. Alessandro Berardi non è mai banale e scontato, a Catanzaro è stato il protagonista principale della prima vittoria esterna in campionato. Eppure anche quest’anno sembrava ai margini della squadra, pronto a fare le valigie perché non rientrava nei piani di Bertotto, esonerato una settimana prima dell’inizio del campionato, e della società, che aveva preso altre strade e lo aveva messo in lista di partenza pur essendo ancora contrattualizzato. Il suo mercato non è stato particolarmente attivo e il portiere romano, cresciuto nelle giovanili della Lazio, è tornato ad allenarsi col Messina anche dopo un’operazione al ginocchio che l’ha tenuto fermo cinque mesi. «Ho saltato anche la preparazione estiva – ricorda Berardi – mi era stata prospettata la possibilità di essere ceduto perché l’Acr avrebbe puntato su un portiere under per esigenze societarie. Ho saputo aspettare il mio momento, appena è arrivato ho cercato di sfruttarlo. L’eroe di Catanzaro non sono io ma tutta la squadra. Dopo tre sconfitte in quattro giornate, abbiamo giocato con sei under in campo e la prestazione è stata buona. Non dimentico però le terapie fatte per accelerare il recupero e tornare in campo il prima possibile. Adesso sto meglio, ma non sono ancora nella condizione ottimale, ci vorrà un po’ di tempo e giocare non può che farmi bene». Berardi l’anno scorso fu messo in discussione dalla società per motivi extracalcistici con le accuse del presidente su Facebook, salvo poi il rinnovo della fiducia e la promessa di un prolungamento di contratto: «Quello che è successo ed è stato detto, ormai è acqua passata – ha aggiunto il portiere – devo scendere in campo, pensando soltanto al futuro, altrimenti non sarebbe facile. Non posso ascoltare tutto quello che si dice di me fuori dal campo. E’ normale sbagliare qualche partita. E’ accaduto e potrà succedere ancora, altrimenti non giocherei in Lega Pro, ma certamente non è dipeso da fattori esterni a quelli tecnici». PAGANESE. E’ in crisi profonda e ha gli stessi punti (tre) del Catanzaro battuto domenica scorsa al Ceravolo dalla formazione di Marra. Il Messina punta alla seconda vittoria consecutiva per migliorare la classifica e aggiungere altra autostima all’incerto percorso della prima parte di campionato. I campani, allenati dall’ex Gianluca Grassadonia con Fabrizio Ferrigno direttore sportivo, in cinque giornate hanno vinto soltanto una partita (0-2 a Catanzaro), ma devono recuperare la sfida d’inizio stagione col Francavilla rinviata in attesa della sentenza sulla riammissione, poi avvenuta, della Paganese nel torneo di terza serie. Berardi ha fissato gli obiettivi a breve e medio termine: «Domenica dobbiamo dare seguito alla vittoria di Catanzaro. Questo è un campionato dove tre, quattro squadre sono di livello nettamente superiore alle altre e si giocheranno la promozione diretta. Poi c’è grande equilibrio e con dieci posti per i playoff può accadere di tutto. Pensiamo prima a fare i punti per la salvezza e poi ce la giocheremo per traguardi migliori». DEFERIMENTO. Il Messina sta predisponendo la linea difensiva affidata all’avvocato Eduardo Chiacchio in merito al deferimento al Tribunale Nazionale Federale per possibili inadempienze nel deposito della fideiussione. Anche per questo motivo, nell’ottica di un’eventuale penalizzazione, battere la Paganese in crisi è un’occasione da non lasciarsi sfuggire”. Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport”.