L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sul Benevento e riporta alcune parole di Letizia.
Dalla Loggetta a Scampia ci vuole almeno mezz’ora d’auto. Cambia lo skyline, ma la napoletanità è la stessa. Fabio Cannavaro ha trovato uno scugnizzo come lui a capitanare la truppa giallorossa. Stesso idioma, stesse passioni, medesimi valori. Gaetano Letizia ha lo stesso sorriso accattivante dell’ex campione del mondo, ma ci tiene a sottolineare che ha sofferto molto per come è andata a finire con Caserta: «La stima va oltre il calcio, ma sappiamo che nel nostro mondo questo può accadere. Sento solo di ringraziarlo per come si è comportato con noi».
Il calcio è così, si cambia in fretta. Non sempre però il nuovo tecnico è un ex campione del mondo, per giunta napoletano.
«Beh, è inutile dirlo, quando becchi un napoletano è sempre bello. Poi sapere che il tuo nuovo allenatore si chiama Fabio Cannavaro fa una strana impressione. Lo hai visto alla televisione, ti ricordi di quando alzò la Coppa del Mondo o quando strinse tra le mani il Pallone d’Oro e pensi che ti è capitata proprio una bella cosa».
Al suo arrivo all’Antistadio Imbriani una stretta di mano, un sorriso e poi il discorso di rito. Cosa vi ha detto? «L’impatto è stato forte per tutti. Lui parla di petto, con grande personalità. Non sarà mica un caso che sia stato il capitano della Nazionale campione del mondo? Ha detto subito che facciamo il più bel lavoro che esista e che per prima cosa dobbiamo divertirci, che non vuole vedere volti tristi, perché a lui interessa solo lavorare in armonia con tutti. Ah, dimenticavo: e che ovviamente vuole vincere».
Il nuovo tecnico ha detto di aver trovato una squadra giù di morale e in qualche caso fuori condizione. «Beh, il morale era giù per via dell’esonero di mister Caserta. Quando accadono queste cose, si sa, è un fallimento per tutti, non solo per il tecnico esonerato. Vuol dire che tutti dobbiamo farci un esame di coscienza. Per quanto riguarda la condizione, è risaputo che è arrivata gente che non giocava da mesi, Schiattarella, Simy, Ciano. Lui ha assicurato che metterà a posto tutti nel più breve tempo possibile. Del resto siamo appena alla sesta giornata».
Quale potrà essere la sua ricetta per riavere una squadra in linea con le ambizioni della società? «Cannavaro ha usato tre parole: felicità, sorriso e lavoro. Vuole ricreare il giusto entusiasmo. Per far sì che questo avvenga occorre anche un tipo di allenamento che ci faccia divertire. Esattamente come fa lui che dice ogni cosa col sorriso sulle labbra. È una persona molto stabile, equilibrata e tranquilla. E soprattutto si avverte la sua presenza».
Nessuna prova, invece, sul piano tattico. Si è detto tanto sul suo modulo preferito, ma per il momento è ancora tutto nel cassetto. «Troppo pochi tre giorni per capire come voglia giocare. Non abbiamo ancora provato nulla. Ma sono certo che riusciremo a risollevaci: la squadra c’è, i giocatori pure. Credo che un organico come il nostro ce l’abbiano poche squadre in B. Dobbiamo solo essere più consapevoli della nostra forza».
Tatticamente fare l’esterno basso in una difesa a quattro o il “quinto” in una retroguardia più allargata sono due cose molto diverse. «Sì, ma non credo di poter avere dei problemi, sia in un caso che nell’altro. Il quinto dipende molto dall’interpretazione, per quel che riguarda l’esterno basso forse hai più giocate disponibili, col campo che ti si apre davanti e con la possibilità di sovrapporti. Io proverò a farmi trovare sempre pronto, qualunque sia il modulo che adotteremo».
Cannavaro ha detto che gli obiettivi se li tiene per sé, ma la squadra sa che è stata costruita per arrivare in alto. «Lo sappiamo bene, siamo appena alla sesta giornata e abbiamo tutta un’annata davanti a noi. Dobbiamo solo affrontare gli avversari con un altro piglio. Siamo un gruppo sano e se c’è una cosa che mi fa rattristare è quando, in caso di una sconfitta, si parla sempre di un gruppo poco compatto. Non è affatto così: tutti siamo disposti ad aiutaci uno con l’alto. Ogni giorno sempre di più. Mi aspetto d’ora in avanti un cammino più continuo: sappiamo tutti che qualche partita si può perdere, ma va accettato con equilibrio e sempre col sorriso sulle labbra. Come piace al nostro nuovo allenatore».