Corriere dello Sport: “Benevento Cannavaro lascia. Ma Vigorito dice no”
L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sulla situazione in subbuglio in casa Benevento.
Non c’è pace per la Strega. La contestazione da parte dei quasi 300 tifosi del Benevento al Sinigaglia, che mostrano uno striscione con la scritta «La pazienza è finita», innesca l’ennesima miccia in casa sannita. La protesta, infatti, non è certo sfuggita al tecnico Fabio Cannavaro, il quale si è presentato in sala stampa dopo la partita e, senza utilizzare troppi giri di parole a seguito del ko rimediato contro il Como, ha spiegato: «Ho rassegnato le mie dimissioni come atto dovuto per i risultati ottenuti fino a questo momento – ha detto l’allenatore – il presidente Vigorito però le ha respinte e considero questo gesto come un segnale di grande fiducia nei miei confronti per ripartire più forti».
DIMISSIONI e RITIRO. Con soli due punti raccolti in quattro partite, il patron ha optato per mandare la squadra in ritiro immediato confermando la fiducia nell’allenatore scelto per il dopo Caserta: «Dobbiamo analizzare questa partita – ha aggiunto il tecnico del Benevento – gli errori commessi ci hanno certamente condizionato e sinceramente non mi aspettavo queste difficoltà. Alla fine però sono evidenti e vanno superate con il lavoro». A tal proposito Cannavaro non cerca scuse: «Non voglio cercare alcun tipo di alibi per me e i ragazzi – ha concluso – La prima cosa da fare è essere semplici. Ho provato a farlo capire al gruppo, ma facciamo fatica. Bisogna essere uniti, lavorare tutti insieme, perché solo così si esce dalle difficoltà». Tra meno di una settimana, l’esame di riparazione in casa contro il Pisa, poi arriverà il Bari al “Vigorito”: due test verità per una squadra costruita per altre ambizioni, ma falcidiata dagli infortuni e anche a Como decimata. LA GARA. Difficoltà evidenti quelle emerse per la Strega. Il Benevento fa e disfa con Leverbe protagonista nel bene e nel male: il francese prima regala a Cerri la palla del vantaggio, poi si fa perdonare schiacciando in rete di testa su angolo di Ciano. Un’illusione, perché c’è ancora lo zampino dell’attaccante di casa nel guizzo che vale il controsorpasso per Longo. Tutto da rifare per gli ospiti, i quali si affidano a semplici fiammate, senza però riuscire a lasciare il segno. Cannavaro prova quindi a mescolare le carte, inserendo Farias con tanto di cambio modulo in corsa. Mutazioni tattiche prive però di effetti, perché il copione della sfida è scritto. La Gumina sfiora nel finale il gol dell’ex, Ghidotti miracoleggia. Per la squadra di Cannavaro si spegne la luce e finisce in ritiro!