“La serie di sconfitte al Barbera si spezza nel modo più beffardo per il Palermo, rimontato nel recupero dal Pescara per un rigore da rivedere e addirittura salvato da Posavec al 94’ (paratissima su Memushaj) in quella che rischiava di essere la nemesi della clamorosa vittoria di Genova con due gol nei minuti finali, ma stavolta al passivo. Il pari è venuto fuori da una partita inevitabilmente dominata dalla paura (davanti all’ex tecnico del Pescara Zdenek Zeman, presente in tribuna), con due squadre che anche nel confronto diretto hanno confermato tutti i propri limiti, amplificati dalla fretta di risultati che li induce ad andare per le spicce e non a cercare linearità di gioco. Il Palermo per esempio ha sprecato l’occasione di avvicinarsi all’Empoli disputando una prova tutto cuore ma concedendo gli ultimi 20’ alla pressione di un Pescara che sembrava quasi inoffensivo ma che ha trovato coraggio fino all’incredibile finale. Prima un gol annullato (probabilmente buono) a Fornasier su calcio d’angolo, po il rigore (dubbio anch’esso) causato da un contatto Gonzalez-Caprari, infine il rischio della vittoria ospite con Memushaj fermato da Posavec. Era comprensibile che il Palermo, il più bravo a sfruttare nel primo tempo un episodio nella massa di errori, finisse per giocare una partita di contenimento. Ripresa attenta, che ha concesso pochissimo ad un Pescara sempre più incartato, il raddoppio sfiorato con un colpo di testa a lato di Nestorovski, gli attaccanti pronti al sacrificio per frenare le fonti di gioco avversarie. Ma tutto questo fino a 10’ dalla fine quando forse stanchi e affaticati, gli uomini di Corini (Bruno Henrique aveva preso il posto di Diamanti) hanno buttato solo palla lontana senza riuscire ad alleggerire la difesa e proporsi in avanti. Alla fine dalla confusione è scaturito il momento magico del Pescara (5’ appena) fino ad allora inesistente in zona gol. Il pareggio è un brodino per entrambe, ma con la classifica ancora ribaltabile nel girone di ritorno a patto di trovare adeguati rinforzi sul mercato. ODDO CAMBIA TUTTO Dopo giorni molto delicati e la rottura con Aquilani e Manaj, Oddo ha dato un altro segnale forte cambiando praticamente tutto il centrocampo. Fuori Verre per squalifica ma anche gli ex Cristante e Brugman, dentro lo stagionato Bruno a far coppia con Memushaj. Corini ha seguito la linea vincente di Marassi ma stavolta forzando di più con Diamanti sin dal 1’ e il rientro di Gonzalez, reduce da due infortuni muscolari. Nei primi 20’ il Palermo è annichilito dalla paura ma il Pescara non ne approfitta a sufficienza (solo un colpo di testa di Memushaj da corner). GIOIELLO QUAISON. La partita si sviluppa come prevedibile, nervosa (9 ammoniti, tante mischie), bloccata, con due formazioni tatticamente a specchio ma entrambe non brave a pungere. Il match è svoltato solo per una giocata che nobilita la qualità delle mezzepunte di Corini: gli abruzzesi perdono palla su rimessa laterale, Diamanti libera in corridoio Quaison che a 25 metri dalla porta fa valere la sua accelerazione sulla scorta della rete di Genova 4 giorni prima. Salta Campagnaro e prima del ritorno di Fornasier spara una staffilata nel sette alla sinistra di Bizzarri. Il Barbera, capace anche ieri sera di portare 20.000 persone a sostegno della squadra, può finalmente esplodere. Poca cosa la reazione del Pescara nella ripresa né Oddo poteva pescare dalla sua panchina chissà quali soluzioni. I cambi però hanno portato più linearità in mezzo al campo (gli ex Brugman e Cristante, quest’ultimo al posto di un difensore) e la paura ha cominciato a comparire sul volto rosanero al 35’ quando Pettinari si è reso pericoloso su errato disimpegno di Aleesami. Per il Palermo è il primo punto stagionale in casa ma il finale frustrante impedisce di festeggiare”. Questo quanto si legge su “Il Corriere dello Sport”.