Corriere dello Sport: “Basta stranieri, largo agli italiani. Ecco le strategie di Foschi per il mercato rosanero…”

MODUS OPERANDI: Il nuovo insediamento del ds più longevo dell’era Zamparini spezza una linea di continuità. Stop all’esterofilia, il nuovo Palermo avrà dei tratti italiani. Il made in Italy, alimentato anche dalle nuove norme federali (l’obbligo di inserire nella rosa quattro elementi provenienti dal vivaio italiano e altri quattro cresciuti nel settore giovanile del club di appartenenza è un segnale preciso), sarà una peculiarità della compagine rosanero. Il “plotone” straniero, ovviamente, non sarà defenestrato. Elemen- ti come Cionek, Andelkovic, Hiljemark, Morganella e Jajalo formeranno l’ossatura del Palermo 2.0, ma il processo di italianizzazione sarà comunque una delle linee-guida nell’ambito dell’opera di restyling, vera novità, venuta meno l’influenza dei consulenti slavi di Zamparini, consiste nella metodologia di lavoro che verrà rispolverata da Foschi. E il possibile acquisto di Ceccherini rientra in questa logica. Il profilo è quello di un giovane italiano con un curriculum importante (vanta 32 presenze in serie A con la maglia del Livorno nel 2013/ 14 ed è entrato nel giro dell’Under 21) ed un discreto bagaglio di esperienza maturato nel nostro campionato (sempre con i labronici) in tre anni di A e uno tra i cadetti dopo l’apprendistato in D con la Pistoiese. Con Foschi, in pratica, il Palermo avrà una cadenza italiana. Le lingue straniere resteranno una risorsa all’interno dello spogliatoio ma sarà l’italiano l’idioma dominante. Sarà italiano, innanzitut- to, l’asse di intorno al quale verranno effettuate le manovre di mercato. STRATEGIE. Non è un caso che quasi tutti gli obiettivi attuali del club fanno parte di un serbatoio con precise caratteristiche. Tranne rare eccezioni, le del nuovo staff rosanero sono orientate verso la valorizzazione dei prodotti del nostro territorio. E’ un filo conduttore che si snoda attraverso tutti i reparti: dal portiere (Pegolo, De Sanctis e Agazzi sono tre candidati al ruolo di vice-posavec) al fronte d’attacco (ancora in piedi l’ipote- si Borriello come eventuale sostituto di Gilardino ed è significativa la lista che comprende Ciano del Cesena o Federico Ricci di proprietà della Roma) passando per la difesa (Ceccherini e anche Rossettini del Bologna in caso di addio di Gonzalez) e il centrocampo. Settore in cui è facilmente riconoscibile il metodo Foschi. I nomi accostati al Paler- mo, alla ricerca soprattutto di un non sono delle scommesse provenienti da Paesi lontani. Cigarini dell’Atalanta, il cui agente ha già avuto un contatto con gli addetti ai lavori rosanero, o Gazzi del Torino non hanno bisogno di apprendere la nostra lingua o adattarsi ai ritmi e alle dinamiche del calcio italiano. Si tratta di giocatori esperti e strutturati, autorevoli rappresentanti del cosiddetto usato sicuro. Giocatori che rispecchiano l’affidabilità del made in Italy. Uno slogan promosso con convinzione da Foschi durante il suo primo mandato a Palermo e impreziosito dalla nutrita rappresentanza rosanero ai Mondiali vinti in Germania nel 2006 dagli azzurri di Marcello Lippi”. Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport”.