Corriere dello Sport: “Basta con le scommesse balcaniche di Zamparini. Palermo adesso torna agli italiani”
“Un Palermo a forti tinte tricolori. Lo è stato in gran parte domenica col Cagliari, con sei titolari italiani sugli 11 scesi in campo dall’inizio, lo sarà probabilmente quello che concluderà il campionato col lancio di qualche altro prodotto del vivaio (Lo Faso su tutti), è previsto che lo sia in futuro, con la ricostruzione della nuova squadra che, a detta del presidente Baccaglini, punterà maggiormente sulla conoscenza del campionato che hanno i nostri calciatori e sui ragazzi siciliani che vengono fuori dal settore giovanile. Dopo intere stagioni a rincorrere pretese stelle dell’Est, il Palermo del dopo Zamparini sembra intenzionato a cambiare strategia. Non tanto per il conforto dei risultati, che quest’anno non hanno premiato praticamente nessuna scelta per la modesta qualità generale dell’organico, quanto per una filosofia diversa nell’impostare la squadra. Domenica Lopez ha schierato per la prima volta dopo quasi un anno, una formazione iniziale a maggioranza “nostrana”: 6 elementi, Fulignati, Vitiello, Goldaniga, Rispoli, Gazzi e Pezzella. L’ultima volta era successo nello scorso campionato in Palermo-Sampdoria e considerando Vazquez italiano (Sorrentino, Vitiello, Rispoli, Maresca e Gilardino gli altri). Un segnale che non ha portato alla vittoria ma che indica probabilmente una inversione di tendenza. Quest’anno in più di una occasione, al contrario, i rosa erano scesi in campo con un solo italiano negli 11 iniziali. Ormai è una consuetudine per tutto il calcio e dunque non c’è più tanto da stupirsi ma il fatto è che il Palermo da questa multi etnicità non ha ricavato nulla. Anzi, molti dei giocatori provenienti da altre latitudini, non abituati al nostro modo di vivere il campionato, in situazioni di difficoltà finiscono per sentirsi spaesati e si perdono, sminuendo il loro valore e non riuscendo a rendersi utili per la squadra.
Ultime giornate. Lopez ha detto di voler puntare sugli uomini ed è ricorso anche a giocatori più esperti, come Vitiello. Le 8 giornate che restano probabilmente seguiranno la stessa falsariga. Domenica a San Siro con il Milan la “quota tricolore” diminuirà mancando Gazzi per squalifica. In compenso torna Diamanti, forse non dal 1′ ma certamente in grado di offrire un contributo di qualità e di fare da chioccia. E’ probabile che ci si affiderà a loro per concludere la stagione nella maniera più degna possibile. Fulignati, nuovamente preferito fra i pali a Posavec, dovrebbe aumentare il tasso d’italianità in campo. Restano in attesa di piena fiducia Lo Faso (finora 5 presenze in A ma mai una dall’inizio) e persino il giovanissimo classe 2000 Ruggiero.
Progetto Baccaglini. Se la svolta societaria seguirà i passi previsti, Baccaglini ha già indicato una via precisa per la prossima stagione, cui ci si aspetta che si attengano gli organici tecnici che verranno scelti. Basta con le scommesse balcaniche di Zamparini, lo zoccolo duro sarà formato di italiani o quantomeno di calciatori che conoscono il nostro calcio. Non a caso un anno fa la salvezza miracolo fu firmata essenzialmente da Sorrentino, Maresca e Gilardino (più Vitiello e Rispoli)”. Questo ciò che si legge sull’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport”.