“Il Bari passa da 67 a 65 punti e il Cittadella sale dal 7º al 6º posto, scavalcando i pugliesi in classifica e assicurandosi il fattore campo nel preliminare dei play-off in programma il 3 giugno, a questo punto al Tombolato. E’ l’effetto immediato della sentenza di primo grado del Tribunale Federale Nazionale, Sezione Disciplinare presieduta da Cesare Mastrocola, che ieri ha penalizzato il club biancorosso di 2 punti, accogliendo la richiesta della Procura Federale e inibendo il presidente Cosmo Antonio Giancaspro per tre mesi e prosciogliendo Giovanni Palasciano, soggetto responsabile del controllo contabile del club. La società e Giancaspro erano stati deferiti per inadempienze amministrative e contabili per non aver pagato al 16 marzo i contributi Inps e le ritenute Irpef relativamente agli stipendi di gennaio e febbraio 2018 come certificato dalla Covisoc.
RINVIO. Gli spareggi promozione erano già stati fatti slittare al 3 giugno dalla Lega B dopo le polemiche e il ventilato rischio di richieste di risarcimento danni avanzato da alcune società. Il dg del Cittadella, Stefano Marchetti, aveva chiesto chiarezza dopo che la vicenda s’era trascinata sino ad arrivare addirittura a ridosso dell’inizio degli spareggi promozione già fissati per la giornata di oggi e poi spostati di una settimana in seguito alla decisione dello stesso TFN di anticipare a ieri il primo grado di giudizio già in calendario per il 1º giugno. Decisivo l’intervento del presidente di Lega Mauro Balata che aveva chiesto un’accelerazione nei tempi nel tentativo di risolvere il caso nato anche dalla norma (modificata) che fissa nella stessa stagione corrente i termini di espiazione di eventuali penalizzazioni.
MOTIVAZIONI. Ma come si è arrivati alla penalizzazione del Bari? Secondo le valutazioni del TFN la «documentazione in atti consente di ritenere provati gli addebiti contestati dalla Procura Federale» al Bari e al presidente Giancaspro. E’ emerso, infatti, che alla data del 16 marzo sul conto corrente della società non vi fosse importo sufficiente per pagare i modelli F24 per una somma pari a 1 milione e 148 mila euro. Risulta, inoltre, provato che il versamento all’Agenzia delle Entrate sia avvenuto solo successivamente, in data 6 aprile 2018, quando il club pugliese ha realmente provveduto a versare il danaro sul proprio conto dedicato. Il TFN evidenzia, inoltre, che l’acquisizione agli atti della movimentazione bancaria è stata inoltrata dalla Procura della Repubblica di Bari e, dunque, costituisce documentazione ineccepibile. L’eccezione proposta dalla difesa del club pugliese, l’avvocato Mattia Grassani, circa la «presunta tardività e inammissibilità della suddetta documentazione» è stata respinta dal Tribunale che ha ritenuto «utile e necessario ai fini della decisione, l’acquisizione di tutto quanto trasmesso dalla Procura della Repubblica». Un timbro indelebile sulla controversia legale e che potrebbe, clamorosamente, aprire ulteriori scenari disciplinari a carico della società di Giancaspro, a questo punto, però, da contestare eventualmente nella prossima stagione. Assolto Giovanni Palasciano, responsabile del controllo finanziario del club, difeso dal giurista napoletano Eduardo Chiacchio, perché ha dimostrato di aver diligentemente eseguito il proprio mandato professionale. Il Bari potrà ricorrere in appello entro lunedì, per cui è presumibile che già nella prossima settimana possa esserci la sentenza della Corte Federale di Appello”.
Questo quanto scrive l’edizione odierna del quotidiano il “Corriere dello Sport” proprio sulla penalizzazione ricevuta dal Bari che l’ha fatto slittare dal 6° al 7° posto in classifica e quindi invertito la gara preliminare dei play-off, che anziché giocarsi a Bari si giocherà a Cittadella.