Corriere dello Sport: “Bari, ora la Supercoppa. Capitan Di Cesare: «La nostra stagione ancora non è terminata. Abbiamo un nuovo traguardo»”

L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sul Bari e la Supercoppa di C.

Finisce il campionato, già si pensa alla Supercoppa. Ci pensa soprattutto il Bari, dopo l’impresa della promozione il presidente Luigi De Laurentiis sogna di mettere in bacheca anche il trofeo della Supercoppa. Capitan Di Cesare non nasconde i suoi pensieri. «Abbiamo deciso di tornare ad allenarci un giorno prima del dovuto – dice a Radio Bari – per lavorare meglio, mancano due partite e vogliamo giocarle al massimo. Poi c’è la poule per la Supercoppa e dunque non ha senso staccare la spina».

DI CESARE. A fine ottobre lo credevano finito, dopo la rottura del legamento collaterale del ginocchio, ma a gennaio era già campo. Centosessantadue presenze con la maglia del Bari, è un campione ad alta fedeltà. Valerio Di Cesare, a fine maggio taglierà il traguardo dei 39 anni. E il suo campionato numero diciannove, è forse l’ultimo. C’è un po’ di foschia su questo vicino tramonto. Di Cesare vuole vederci chiaro. Per adesso il futuro può attendere. È alla sua quinta promozione in carriera, la seconda col Bari in quattro anni. «Non pensavo sarebbe stato così difficile risalire in B, ma è bello».
PIù FORTI DI TUTTI. Sorriso, pollice in su e tanti saluti all’Avellino, la sua prima squadra professionistica in Italia che 18 anni fa lo fece debuttare in B dopo il rientro dal Chelsea. Di Cesare non ha mandato giù alcune polemiche dichiarazioni da Avellino. «Non dimentico l’anno scorso quando siamo andati a giocare lì. Non ci hanno minimamente rispettato. Tutto il contrario del nostro comportamento che abbiamo fatto i complimenti alla Ternana, ma l’Avellino con noi non ha avuto lo stesso atteggiamento. Però noi ce ne andiamo in B, loro restano in Lega Pro. Dalla prima all’ultima giornata abbiamo dimostrato di essere i più forti. Domenica scorsa abbiamo fatto un gran primo tempo, finalmente ha segnato Maita, di solito ne mangia un po’ troppi».

RIECCO IL TRENINO. Per l’occasione, a distanza di 27 anni, è tornato al San Nicola il trenino della storica esultanza con Tovalieri e Guerrero. Era il 16 ottobre del 1994 quando il Bari conquistò la sua prima storica vittoria a San Siro contro l’Inter (2-1) con un fulmineo gol di Guerrero dopo due minuti bissato prima dell’intervallo da Tovalieri. Inutile il gol di Pancev che accorciò le distanze. Tovalieri, Guerrero, Pedone, Bigica, Manighetti e Montanari sorpresero tutti inginocchiandosi uno in fila all’altro come un trenino. Venne in mente a Miguel Guerrero, che praticava questa esultanza già in Colombia. La scena si è ripetuta domenica al San Nicola per festeggiare davanti a ventitremila spettatori in delirio il gol partita di Maita con una fiondata secca finita sotto la traversa. L’idea era partita proprio da capitan Di Cesare. «L’avevamo programmata in settimana, dovevamo farla vicino la panchina perché c’erano anche i compagni, ma come al solito Maita fa il contrario…».