L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sul campionato con il Palermo alla rincorsa del Bari con gli occhi puntati sul mercato e la cessione del club.
Mente focalizzata sempre sul calcio giocato, e quindi sul presente, ma con uno sguardo rivolto pure all’immediato futuro. Che in casa rosanero fa rima anche con mercato, parola che pur essendoci ancora una partita prima della sosta è già entrata nel vocabolario degli addetti ai lavori del club di viale del Fante come dimostrano i segnali inviati da Filippi al termine della gara pareggiata domenica al “Barbera”: “E’ naturale che per recuperare questi punti (otto, ndr) al Bari bisogna sedersi e rivedere qualcosa perché altrimenti è come prendersi in giro. Se dopo 19 partite c’è questo gap tra noi e loro qualcosa di vero ci sarà”. Dalle frasi del tecnico si evince che, nonostante le difficoltà relative ad un mercato, la prossima sessione sarà uno snodo importante, intenzionati a non perdere il contatto visivo con la capolista (la distanza c’è ma non è incolmabile) o comunque a rimanere, a ridosso della vetta, agganciati al treno diretto verso una posizione favorevole nei playoff.
A bocce ferme il tecnico e la dirigenza faranno un punto della situazione partendo, in ogni caso, da un paio di presupposti: l’eventuale ingresso di nuovi capitali entro la chiusura della finestra di mercato, in virtù di un’accelerata nelle trattative che sta portando avanti la società, sarebbe ovviamente nuova linfa funzionale alle esigenze della squadra ma anche con una permanenza dello status quo, in attesa di sviluppi successivi, il club è pronto ad intervenire. Liberandosi, magari, dei giocatori con gli stipendi più alti (uno su tutti Somma ancora fuori dal progetto tecnico) per investire poi sugli ingaggi da riconoscere alle new-entry su cui si intende puntare. Obiettivi? Il campo ha indicato le zone in cui il Palermo avrebbe bisogno di essere puntellato. Servirebbe un rinforzo a centrocampo, reparto che attualmente non offre a Filippi un ampio ventaglio di scelte, e con caratteristiche precise: esperienza e maggiore senso geometrico rispetto agli interpreti in organico.