Corriere dello Sport: “Bari batticuore, ora la rivincita”
In vista del match interno di domenica contro il Palermo, ecco la situazione del Bari presentata nell’edizione odierna del “Corriere dello Sport”: “Il Bari rallenta la corsa. Adessso si gioca il primato al San Nicola con le altre due capolista. Domenica c’è il Palermo e dopo la trasferta di Perugia arriverà il Parma. La città si mobilità per sostenere il suo Bari che ha conquistato in casa l’invidiabile bottino di ventiquattro punti su ventisette.
INATTESO STOP. Il Bari che nell’ultimo mese di campionato si era abituato a correre, in casa e fuori, conquistando la vetta del campionato, si è preso una pausa, lasciandosi imbrigliare dall’Entella che non vinceva una partita da nove giornate. E’ la sconfitta più pesante fatta registrare dal Bari in questo campionato. Non gli capitava da settantanove giorni, 16 settembre a Frosinone (3-2), di chiudere il match con tre gol al passivo.
STRANA SINDROME. Quinta sconfitta esterna, solo Spezia e Cesena (6) hanno fatto peggio. La miseria di cinque punti lontano dal San Nicola per una vittoria e due pareggi. Stesso misero bottino di Avellino e Pro Vercelli che arrancano nei bassifondi. E’ proprio sindrome da trasferta. Mai successo nelle stagioni delle undici promozioni che vide il Bari di Gaetano Salvemini (88-89) perdere solo due partite in trasferta, seguito da Conte (2008-09) con tre, poi via via tutti gli altri Fascetti (96-97), Materazzi (93-94), Toneatto (68-69), Magni (62-63), Allasio (57-58) e Klein (41-42) con quattro sconfitte, Cargnelli e Hajdu con cinque. Perse più di tutti Bolchi che raggiunse quota 7 rimanendo però imbattuto in casa.
TUTTE LE CAUSE. Sono molte le cause che aiutano ad analizzare questo nuovo capitombolo esterno, insolito per una capolista, e non si fermano al terreno in erba sintetica, alle assenze (Marrone, Morleo e D’Elia) o al fatto che nel calcio non si può pensare di vincere sempre. Il motivo principale di questa quinta sconfitta esterna è che il Bari dei primi quarantacinque minuti è stato una roba improponibile, diciamo pure una squadra sorprendentemente senza identità e senza piglio. Dall’altra parte c’era l’Entella che ha saputo interpretare la partita al meglio, schiacciando subito il Bari nella sua area per poi ripiegare e chiudersi una volta passata in vantaggio, ma sempre pronta a colpire quando se ne presentavano l’occasione e gli spazi. E oltretutto Aglietti si gioca bene le sue carte con Eramo e Crimi che vanno a soffocare Basha e Petriccione, già in conquistati fusione per conto loro quando operano insieme. Inevitabilmente le sovrapposizioni dell’Entella hanno fi nito per rendere molto asmatica la manovra offensiva del Bari, che ha abbandonato il tridente al suo destino.
SUBITO IN APNEA. Il solito Bari timoroso e impotente che nel corso della stagione ha subito nella prima mezz’ora qualcosa come dieci gol, la metà di quelli incassati complessivamente. Quasi tutte in fotocopia, tranne quella a La Spezia, le sconfitte in trasferta con il Bari incapace nella prima parte di mettere il bavaglio all’avversario per ogni dove. Una lunga storia cominciata a Empoli con Caputo doppiettista (9′ e 11′) in avvio di match, proseguita a Frosinone con lo sfortunato autogol di Cassani (5′), ripetutasi a Brescia e a Salerno con Caracciolo (17′) e Rossi (14′) sino ad arrivare a La Mantia (18′) sfuggito a Tonucci come Diaw. Poi è fatale che a gioco lungo, nonostante i tentativi di rimediare, l’avversario riesca comunque a spuntarla. E’ allora rimane l’atroce sapore di qualcosa che sfugge di mano a dispetto di un’idea di squadra quasi perfetta al San Nicola“.