Corriere dello Sport: “Barça shock, pagati 7 milioni al capo-arbitri”
L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sulla situazione del Barcellona che avrebbe pagato 7 milioni al capo arbitri.
Col passare delle ore, si allarga sempre più lo scandalo che vede coinvolti il Barça e l’ex vicepresidente della Commissione Tecnica degli Arbitri, José Maria Enriquez Negreira. Dopo le rivelazioni di Cadena Ser, che aveva reso pubblica la scomoda relazione tra l’ex fischietto e il Més que un Club – che tra il 2016 e il 2018 avrebbe versato alla Società Dasnil 95, di cui l’ex arbitro è socio unico, un milione e 400mila euro – ora si fa avanti il quotidiano generalista El Mundo, che tira fuori dal cilindro un burofax inviato, nel febbraio del 2019, dallo stesso Enriquez Negreira al Barça. Contenuto a dir poco compromettente. Scopo dichiarato della missiva certificata era convincere l’allora numero uno blaugrana, Josep Maria Bartomeu, a riallacciare la relazione lavorativa bruscamente interrotta nel corso dell’estate precedente. Nello scritto, lo scomodo ex consulente ricorrere direttamente alle minacce. «Renderò pubbliche, senza riguardi, tutte le irregolarità di cui sono venuto a conoscenza e che ho vissuto in prima persona durante la mia collaborazione» uno dei passaggi più rilevanti. «Sono fermamente intenzionato a sporgere denuncia se non arriviamo a un accordo. Potrebbero esserci conseguenze molto negative per il club. Non credo che vi convenga andare incontro a un nuovo scandalo».
MILLANTATORE. Nel frattempo, è venuto fuori che le cifre in ballo sono ben superiori al milione e 400 mila euro, anche perché la relazione tra Barça ed Enriquez Negreira non si limiterebbe al triennio preso in esame dal Fisco iberico, ma coprirebbero almeno 17 anni. Porzione di tempo in cui l’ex fischietto avrebbe percepito una cifra complessiva prossima ai 7 milioni, mentre si succedevano sulla poltrona presidenziale blaugrana i vari Joan Gaspart, Joan Laporta, Sandro Rosell e lo stesso Josep Maria Bartomeu, destinatario dello scomodo burofax. «Io sono tranquillo, anche perché sono stato il presidente che ha interrotto la relazione», la riflessione dello stesso Bartomeu, che ha concesso un’intervista sul tema ad Abc in cui non ha risparmiato fendenti al successore Laporta, che nel corso del suo primo mandato avrebbe quadriplicato gli emolumenti di Enriquez Negreira, che al suo arrivo percepiva un cifra annuale prossima ai 100 mila euro. «Ricordo che mi arrivò il burofax, ma non gli ho dato nessuna importanza. Ora vogliono far pensare che attraverso questo servizio puntavamo a condizionare le decisioni arbitrali, ma non è assolutamente così. Questo signore non contava nulla tra gli arbitri», la chiosa di Bartomeu.
INDIGNAZIONE. Come ribadito dal numero uno della Legacalcio Tebas, comunque andranno a finire le indagini, non potrebbero arrivare condanne sportive, perché dopo tre anni dai reati contestati tutto va in prescrizione. Diverso il discorso per eventuali condanne penali, se dovesse essere accertata la corruzione tra privati. Nel frattempo, però, l’immagine del Barça e del calcio spagnolo più in generale, però, risultano seriamente compromessi. «Che la gente possa avere dei dubbi sulla regolarità della competizione non è positivo» la riflessione di Ancelotti alla vigilia di Osasuna-Real. «Lo sport ha bisogno di trasparenza». Toni decisamente più duri per l’ex presidente del Deportivo La Coruña, Augusto César Lendoiro, che non ha esitato a parlare di «peggior notizia della storia per il calcio spagnolo» e di «scandalo senza precedenti».