Corriere dello Sport: “Balogh sicuro: in A? Sì, col Palermo”
“Luci e ombre o forse solo polvere di stelle per Norbert Balogh, primo ungherese in A del Palermo, reduce dalla retrocessione, lanciato da Bernd Storck in nazionale, gol sfiorato a Budapest contro la Russia, la macchia della sconfitta di venerdì scorso ad opera di Andorra che non vinceva da tredici anni. Vita e carriera avventurose per questo attaccante che stenta a decollare: infanzia difficile, guai familiari, povertà che si toccava con mano; trasferimento a Palermo con l’equivoco della cifra d’acquisto; talento solo accennato, difficoltà d’inserimento, zero gol, infortuni, una stagione deludente. Più colpevole che vittima. Anonimo o quasi fino ai sei minuti contro l’Atalanta e al palo colpito nel finale. Balogh sul punto di esplodere? La risposta non c’è mai stata. E il mistero continua. Sponsorizzato da Zamparini che lo riteneva più forte di Cavani, i tecnici lo hanno bocciato.
LA NAZIONALE. Malgrado la scarsa considerazione in rosanero e la caduta in B, Balogh è stato chiamato in nazionale, ha debuttato nell’amichevole contro i russi e poi nella qualificazione mondiale contro Andorra. Scampoli di partita per questa giraffa di 21 anni e 197 centimetri d’altezza che si è sfogata con Ujszo.com., nel ritiro ungherese. «Una grande emozione. Tutti vorrebbero esordire in nazionale con una vittoria. Certo, sarebbe stato fantastico presentarsi con il gol, il primo dell’anno per me, l’ho solo sfiorato a Budapest. Superato il portiere, ho trovato un difensore sulla linea e il … palo. Di solito si fa gol!». Contro Andorra tutti si aspettavano una facile vittoria, eppure Balogh aveva messo le mani avanti: «Niente è scontato sarà dura …». I fatti gli hanno dato ragione.
RISCATTO IN ROSA. Il suo contratto scade nel 2020. C’è tempo per rifarsi se il Palermo, se Paul Baccaglini, se il nuovo tecnico credono in lui. L’età è dalla sua parte ed anche lo stipendio di circa 350 mila euro. In più, ora ha un anno di esperienza. Però, deve ancora imparare l’italiano e come diceva Ballardini “a vivere”. Ce la farà? «Ho avuto esperienze positive e negative, la squadra ha attraversato una stagione complicata, sono dispiaciuto per la retrocessione. Però non mi arrendo. Ho sensazioni buone. Il nostro obiettivo è quello di tornare immediatamente alla ribalta. Sono fiducioso e sicuro che il prossimo anno giocheremo nuovamente in A». In questo campionato Balogh ha collezionato 16 presenze per un totale di 568.’ A sorpresa, De Zerbi lo schierò titolare al posto di Nestorovski in occasione della sfida interna contro la Juventus a campionato appena cominciato («Avevo bisogno di una punta brava ad attaccare la profondità»). Uno dei pochi segnali di stima. Poi venne sostituito dal macedone. Ma c’è sempre qualcosa da prendere. «Mi sento migliorato anche se ho giocato poco. Ho imparato soprattutto sotto il profilo tattico e dell’aggressività, elementi indispensabili nel calcio italiano. Peccato non avere segnato ma sono contento e nel posto giusto per la mia carriera». Balogh dunque punta alla riconferma. «Vedremo. La cosa più importante adesso è andare in vacanza. E aspettare. Non dipende solo da me»”. Questo ciò che si legge sull’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport”.