“Ballardini resta? O meglio, farà fede al contratto che lo lega al Palermo sino al 2017? L’interrogativo si fa sempre più fitto e anzi cominciano a intravedersi delle ombre minacciose. Si coglie una certa freddezza nel rapporto fra Zamparini e il tecnico. Nulla di nuovo sotto il sole, si potrebbe dire, visto che quasi sempre, a ogni fine stagione, l’allenatore di turno ha sentito il bisogno di confrontarsi col patron, indipendentemente dall’esistenza di un accordo scritto. Il problema è sempre lo stesso la stesura dei programmi e la necessità di un minimo di garanzie tecniche. Accadde con lo stesso Ballardini anche nel 2009. La conferma sembrava scontata invece sorsero incomprensioni, Ballardini probabilmente aveva già un pour parler con la Lazio dove effettivamente approdò poche settimane dopo. […] Risolto il nodo Di Marzio, Zamparini ha adesso in agenda l’incontro con l’allenatore. I primi segnali non sono confortanti, fra i due non c’è stata neppure una telefonata dopo il conseguimento della drammatica salvezza. Il presidente per adesso lavora per ricostruire uno staff e pare aver messo da parte i propositi di abbandono, l’impressione è che si andrà avanti così né si poteva pensare che Zamparini alle soglie dei 75 anni cambiasse il suo modus operandi. Lui resta al centro del Palermo e gli altri si devono adattare. Bisogna vedere se Ballardini accetterà questa situazione o riuscirà ad ottenere una maggiore progettualità contando anche sulla conferma di Di Marzio. Davide vorrebbe che il suo parere sugli aspetti tecnici, venisse ascoltato. Il contratto sotto certi aspetti tecnici lo tutela ma alla fine potrebbe anche non rivelarsi decisivo. Il dialogo è aperto, ma non facilissimo. L’alternativa? Presto per pensarci, ma un nome che non dispiace all’entourage rosanero è quello di Roberto Stellone che col Frosinone è retrocesso ma riscuotendo comunque successo”. Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport”.