“Davide Ballardini è confermato, resta sulla panchina del Palermo, alla vigilia di una partita diventata ormai uno spareggio da non fallire, sabato in casa con il Frosinone, terz’ultimo un solo punto sotto i rosa. Zamparini stavolta non cambia guida tecnica, potrebbe sembrare una sorpresa, in fondo non lo è dato che la decisione è andata maturando già nella serata di domenica quando parecchi davano per scontato il nuovo ribaltone dopo il secco ko di Bergamo. Invece Beppe Iachini, silurato neppure un mese fa, non è stato nemmeno ricontattato e la scelta del presidente è di andare avanti per almeno un’altra settimana, forse fino a Natale quando arriva una nuova sosta a permettere di stemperare le tensioni quotidiane e valutare concretamente cosa fare sul mercato […]. Il clima rimane però molto difficile con una città più disillusa che arrabbiata. Domenica sera il Palermo al rientro al Barbera ha trovato un nuovo striscione di una parte degli ultrà con la scritta: «Squadra senza palle, presidente chiacchierone, ci siamo rotti il c*** di questa situazione». Il fattore psicologico per questo gruppo senza riferimenti diventa forse il più pericoloso. Lo spogliatoio è smarrito, col presidente lontano e un direttore sportivo poco ascoltato, cinuqe giocatori tenuti fuori rosa, perché oltre ai tre epurati Maresca, Rigoni e Daprelà, anche Rispoli ed El Koautari paiono chiaramente non riscuotere la fiducia del nuovo staff. Ballardini resta, ma a chi si affiderà per vincere uno scontro diretto come quello col Frosinone?”. Questa l’analisi condotta da “Il Corriere dello Sport” in merito al momento caotico in casa Palermo e sulla posizione di Davide Ballardini.