Corriere dello Sport: “Baccaglini: «Palermo ho grandi progetti. Farò cose importanti»
“La strategia di Baccaglini è precisa e prosegue spedita. In attesa di certezze sulla sua forza economica e sulla sua reale possibilità di aprire un nuovo ciclo per il calcio rosanero, Paul, appena è a Palermo, si apre a quante più realtà cittadine possibile, dispensa sorrisi e cerca di accreditarsi come dirigente spendibile. L’impatto mediatico è enorme, Baccaglini è bravissimo nel presentarsi e costruire un alone di simpatia, i suoi discorsi appaiono in ogni caso permeati di buon senso e di proposte effettivamente innovative per un mondo del calcio legato a concetti antichi. Se la città aveva assolutamente bisogno di un segnale di discontinuità rispetto ai comportamenti di Zamparini, non c’è dubbio che Baccaglini centra il bersaglio. Ma il punto di svolta è la sua titolarità. Ad oggi, il giovane trader di Chicago è semplicemente il presidente nominato e non ancora il proprietario del Palermo. Si muove certamente con una vitalità e un atteggiamento che fanno ritenere che qualche carta da giocare ce l’abbia davvero. Sta rischiando in proprio e con la sua faccia, perché se il 30 aprile i soldi per chiudere questa vicenda piena di dubbi non salteranno fuori, sarà difficile, diremmo impossibile, riproporre Zamparini come salvatore della patria. E che il ciclo del patron friulano in Sicilia sia chiuso, Baccaglini se ne accorge direttamente ogni giorno di più.
Al Malaspina. L’attenzione di Baccaglini in questa fase è molto incentrata sui giovani e su temi sociali. La prima visita di ieri è stata dedicata al Malaspina, il carcere minorile dove Paul è andato nell’ambito del progetto “Giovani, Sport e Legalità”. Ai giovani detenuti, ha raccontato un po’ della sua storia, compreso un momento complicato vissuto da ragazzo quando, ha spiegato Baccaglini, «ho dovuto fronteggiare gli stimoli negativi delle strade di New York, ma mi sono fatto aiutare e ho scelto di vivere le difficoltà come uno stimolo a fare di più. Ognuno di voi dentro di sé sa cos’è giusto, andate avanti senza farvi condizionare dalle etichette che il mondo vi appiccica addosso». Il presidente ha parlato anche della squadra e delle possibilità di salvezza: «E’ difficile ma non smettiamo di crederci. Ai giocatori ho detto che il loro impegno può determinare l’umore di un’intera comunità. Col Cagliari potrà essere la partita della svolta».
Salta con noi. Il passo successivo al Tenente Onorato dove, a parte l’incontro con Lopez e i giocatori, Baccaglini ha partecipato alla premiazione del concorso “La scuola al Barbera”, riservato a striscioni e video per divulgare la cultura della solidarietà e il fair play sportivo. Hanno vinto quelli che incitavano al rispetto («rispetta le regole e gioca lealmente, nessuna violenza ed uso della mente») mentre altri spronavano la squadra a tentare l’impresa-salvezza («è difficile lo sappiamo bene, ma sarà splendido provarci assieme»). In un contesto diverso, Baccaglini si è adeguato, unendosi ai ragazzi del Liceo che lo hanno accolto con cori da stadio. Ha saltato con loro, sul ritmo di “Un presidente, c’è solo un presidente” ed è tornato a sottolineare una visione futurista del club: «Palermo è una capitale dei giovani, io riassumo il concetto in termini capitalistici parlando di brand, ma in assoluto questa è l’anima su cui dobbiamo puntare e investire. I ragazzi sono il nostro futuro». Non gli sfugge però che alle parole e all’allegria dovrà accoppiare la capacità di agire concretamente anche nell’ambito più strettamente sportivo: «Palermo ti ricopre di disponibilità, calore, affetto, e se già sono arrivato qui con voglia e determinazione di fare cose importanti, ora che ho toccato con mano le emozioni che regala questa città, sento ancora di più la responsabilità di darle tutto ciò che merita». Stamane il tour cittadino continuerà con la visita al Teatro Massimo, tempio cittadino della lirica”. Questo ciò che si legge sull’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport”.