Corriere dello Sport: “Baccaglini, la Iena tatuata strega il Palermo. Domenica allo stadio con Thais. Per il futuro, spunta la suggestione Ranieri. «Giudicatemi solo per ciò che saprò fare»”

“Le Iene, si sa, portano bene. Le tatuate, ancora meglio. Dicono. Palermo ci spera. In quarantotto ore, qui si è scatenato il Ciclone Baccaglini. Trentatré anni, nato sotto il segno dell’Acquario a Chicago e cittadino del mondo, poliglotta che vive fra Londra e l’Italia, il più giovane presidente della serie A è già il presidente 4.0, poiché riduttivo sarebbe rimanere al 2.0 e anche al 3.0. DIAMANTI E RANIERI. Empatia immediata, comunicazione diretta, uso sapiente dei social media, nessuna refrattarierà a una sovraesposizione mediatica tanto prevedibile quanto immediata. Paul non ha sbagliato una mossa, presentandosi a una Palermo smaniosa di liberarsi di Zamparini e ora, diffidente, curiosa, intrigata dall’ex personaggio televisivo diventato uomo d’affari all’età in cui un signore come Alessandro Diamanti ancora gioca, avendo soltanto un anno più di lui. Baccaglini conquisterà tutti se manterrà gli impegni assunti: 19 aprile, presentazione della società che acquisterà ufficialmente il club; 30 aprile, chiusura dell’operazione finanziaria di acquisto. «Giudicatemi per ciò che sarò stato capace di fare». Ne ha diritto e piena facoltà. Per ora, la piazza accetta l’alone di mistero che circonda il fondo Integritas Capital; enumera, ma non perde il sonno per le congetture su chi ci sia nell’ombra, ammesso e non concesso che dall’ombra voglia mai uscire, sul ruolo presente e futuro di Zamparini; registra le suggestioni sul futuro, la più famosa è a nome Claudio Ranieri, ex giocatore del Palermo, ricordando che Lopez è comunque sotto contratto sino al 2018; ingurgita il micidiale e a tratti incomprensibile tecnicismo del comuni
cato ufficiale redatto in calce al cambio della guardia. Roba che le Iene sarebbero penetrate di notte nella stanza di Baccaglini non per tatuargli lo stemma del Palermo, ma per chiedere a Paul di spiegare che cosa diavolo volessero dire quelle parole. PARLA COME MANGI. Rileggete e inorridite: «Dopo un primo periodo di gestione del proprio capitale ha fondato il suo primo “family fund”. Dopo due anni ha fondato il secondo allargando gli asset class gestiti e creando il primo fondo commerciale, Keystone Group. Avendo attirato l’attenzione di diverse banche internazionali per la costanza di risultati e per le strategie applicate, ha cofondato il fondo Integritas Capital con due soci confluiti dal mondo delle banche americane ed inglesi. Da quasi due anni Paul è anche board member e financial secretary di Foundation International, una fondazione basata in America che investe in progetti umanitari su scala mondiale. Integritas Capital è un fondo che in meno di cinque anni si è imposto come “boutique investment solution” con clienti in ogni parte del mondo. Inizialmente si è dedicato ad asset management e wealth management diversificando il portfolio dei propri clienti su strategie di basso e medio rischio spalmati su equity, futures and options. Da questa base il fondo ha allargato le proprie soluzioni alla ricapitalizzazione corporativa e private equity fino a toccare venture capital investments. L’obiettivo è da sempre stato quello di individuare opportunità nei mercati liquidi e capitalizzare sul “re-adjustment” dei prezzi. Questa è la stessa filosofia applicata all’investimento strategico in mercati emergenti o in idee rivoluzionarie: dal mercato farmaceutico a quello delle energie alternative passando per il real estate». LUCIDARE PALERMO. Ventiquattro tecnicismi inglesi degni della London School of Economics. Inizialmente hanno stordito la platea. Per fortuna, dal vivo Paul è andato dritto al sodo, forse memore dell’indimenticabile lezione di Indro Montanelli («Parla come mangi») o, più semplicemente, rammentando le esperienze radiotelevisive, improntate a un linguaggio accessibile a tutti. «Come voglio rapportarmi col calcio italiano? Nella vita non si inventa nulla, si tratta di riapplicare modelli vincenti. Il nostro calcio è la quarta realtà europea, ma secondo me non c’è attenzione verso il mondo social, non ancora sfruttato. Vorrei lavorare anche sulle sponsorizzazioni internazionali, avete presente quanti siciliani ci sono in America, in Germania o all’estero, noi rappresentiamo questa bandiera, dobbiamo essere un motivo di orgoglio per persone della seconda o terza generazione, ma legate alle proprie origini. Questa è una opportunità di crescita ed espansione del marchio, per unificare e fare marketing. Questa è la modernizzazione che cerchiamo, il Palermo calcio fa parte del made in Italy, bisogna sfruttarlo. Il Palermo ha straordinari margini di miglioramento; perle che, se lucidate bene, diventano tesori incredibili».
THAIS E I TATUAGGI. Così va meglio, Paul. Domenica si presenterà allo stadio insieme con Thais, affermata modella, lanciata dall’esperienza di Striscia, la sua compagna e nuova first lady rosanero: certamente, accenderà ancor di più i riflettori sul nuovo presidente palermitano. Apprezzato e apprezzabile quando è tornato sul passato di Iena. L’ha fatto subito, nel primo giorno al comando: «Sono orgoglioso di essere stato una Iena così come lo sono dei miei tatuaggi. Siamo in un’era in cui ogni foto resta e non si cancella. In quelle foto avevo vent’anni, ritengo fondamentale vivere appieno ogni tappa della propria vita. All’epoca, avevo voglia di mettermi a petto nudo e divertirmi, ero sotto l’occhio del pubblico. Mai, però, me ne vergognerò. L’unica differenza è che i miei vent’anni sono stati documentati, quelli di tanti altri ragazzi no». LA FIGC E I CONTROLLI. Baccaglini semina ottimismo a piene mani e, vivaddio, in un mondo pieno di mummie autoreferenziate e inchiodate al potere del pallone, porta una ventata d’aria fresca. Spalanca le finestre di Palermo, lui che ha rotto gli schemi in tv e nella seconda vita di manager finanziario. Sa che, oggi come oggi, è lecito nutrire un dubbio ragionevole, per tradurre in italiano il solito anglicismo. Michele Uva, direttore generale della Figc, avverte: «Dopo il caso Parma, le norme federali sono rigide e chiare: la Lega di A deve accertare la solvibilità dell’acquirente e la sua credibilità; deve produrre le referenze di due banche, deve richiedere il certificato antimafia, deve garantire la tracciabilità del denaro necessario per l’operazione». La Iena Tatuata ha garantito che la trasparenza sarà la sua guida. Passo dopo passo. Palermo ci spera. E non soltanto Palermo. C’è bisogno di dare un calcio a un sistema vecchio e ingessato e le Iene servono. Eccome”. Questo quanto riportato da “Il Corriere dello Sport”.

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Redazione Ilovepalermocalcio