Il “Corriere dello Sport” di oggi scrive del possibile allenatore che dovrà occupare la panchina dell’Italia per i prossimo impegni della Nazionale azzurra.
“Al pronti via (come avrebbe detto Cesarone?) Roberto Mancini prima di tutti (diamogli un 55% di possibilità), seguito da Conte (30%), Ranieri (10%) e Ancelotti (5%, non per gradimento ma per la sua dichiarata voglia di continuare ancora ad allenare un club). E in attesa Di Biagio traghettatore nelle prossime partite di marzo, contro Argentina e Inghilterra. Puoi rovesciare un mondo, commissariare il commissariabile, per cercare di dare un futuro azzurro al calcio. Ma la prima domanda a cui dovrai rispondere, in un clima tanto disadattato dalla crisi tecnico-politica della Federcalcio, è una: «Chi sarà il nuovo ct?». E dunque a lungo, ieri nel Salone d’Onore del Coni, questo è stato l’argomento che si è rincorso, rimpallato tra commissario (Fabbricini) e vice commissario (Costacurta), con totale trasparenza, figlia della voglia di dare subito un segno di ripartenza all’opinione pubblica, dopo l’harakiri svedese che ci è costato la Russia. E probabilmente proprio in Russia andremo a prendere l’erede di Ventura, attualmente alla guida dello Zenit (ultima partita il 13 maggio). A dire il vero Mancio (che Malagò avrebbe voluto ct già nel 2014) ieri era proprio a Roma (come ha confermato anche Fabbricini, dunque a conoscenza dei movimenti del tecnico…), in attesa di partire stamattina per Antalya in ritiro con la squadra (e lì rimarrà 12 giorni) in vista della ripresa del campionato dopo la sosta invernale. Ma non c’è stato il tempo neppure per un primo breve abboccamento. Comunque la Figc commissariata ne conosce il desiderio di azzurro. Il suo è stato il primo nome fatto in conferenza stampa: «Ha il profi lo giusto, abbiamo anche giocato insieme nella nazionale militare…» ha chiosato Costacurta, forse per cancellare l’idea di antichi dissapori ai tempi del calcio giocato su opposte sponde. Ma non c’è solo Mancini. Anche Antonio Conte ha mandato messaggi da tempo, a vari livelli, lasciando ben intendere che sarebbe ben contento di tornare alla guida della Nazionale. «Inizierò subito a lavorare: andrò anche a Londra» ha certifi cato il vice commissario.
SCELTA. Ecco, una cosa è stata chiarita: in questo caso, a proposito di ct, il vice avrà un ruolo trainante rispetto al commissario Fabbricini («Ho sentito che qualcuno ha parlato di Di Biagio traghettatore. E’ un termine che non mi piace. Vedremo, ma non chiedetemi di fare un profi lo ideale del ct, lasciamo anche a Billy qualche gatta da pelare…»), senza dimenticare naturalmente Giovanni Malagò. Sarà insomma Costacurta (a proposito, da ieri non più Billy: «Mi chiamo Alessandro, quel soprannome neppure mi piace» ha voluto precisare proprio al suo superiore) il kingmaker in questo campo. L’ultimo ex calciatore, anche lui già milanista, a scegliere un commissario tecnico era stato Demetrio Albertini, con la Federazione anche in quel caso commissariata e affi data a Guido Rossi. La scelta per il dopo Lippi ( condizionata dal dopo… Calciopoli) cadde su Roberto Donadoni.
BIENNALE. Adesso la situazione è radicalmente diversa. La Federcalcio anche senza presidente cerca una fi gura di peso, dopo l’esperienza Ventura. Il budget per il ct è stato fissato in 5 milioni netti a stagione (staff compreso) anche se il commissario ha ricordato a tutti che bisognerà fare anche i conti con l’oste… E saranno conti biennali, come ha fatto capire Fabbricini: «Non possiamo prendere impegni anche per chi legittimamente verrà dopo di noi». Anche se il commissariamento sarà lungo (almeno un anno), questo ct commissariale arriverà a Euro 2020 ed eventualmente sarà confermato dal nuovo presidente Figc. «I nomi comunque sono quelli che avete fatto in questi giorni» hanno praticamente detto in coro Fabbricini & Costacurta.
PIRLA. Il vice commissario ha anche affrontato la questione delle cento pistole, quando si parla di ct: allenatore o selezionatore? «Fino a due anni fa avrei detto meglio selezionatore ma dopo aver visto il lavoro fantastico di Conte, dico che tutto è possibile. Ci sono fi no a 6/7 allenatori potenzialmente da Nazionale. Non si può sbagliare…Lo facessimo, saremmo dei pirla»“.