L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sul match tra Avellino e Palermo in programma domenica.
Sei partite in 22 giorni, di cui 4 in casa, per conquistare il 2° posto senza abbandonare l’idea di spodestare il Bari che l’Avellino sfiderà tra un mese al San Nicola. La squadra affidata da tre settimane a Carmine Gautieri, avrebbe potuto essere al posto del Bari se la società avesse dato ascolto a Di Somma, quando il ds consigliò l’esonero di Braglia per dare serenità e un’accelerazione a una corazzata che dopo 6 giornate aveva ottenuto 8 punti, eliminato in Coppa Italia dall’Ancona Matelica. Con Vivarini in viaggio verso Avellino per subentrare al collega, dopo la sconfitta sul campo del Monterosi, ci fu il ripensamento del presidente D’Agostino giustificato con il racconto dell’implorazione dei calciatori. Cosa avrebbero potuto rispondere alla domanda: volete che licenziamo Braglia? Fa comodo a chiunque avere un parafulmine, meglio soprassedere. Altre volte Di Somma aveva invocato il cambio in panchina, minacciando le dimissioni, salvo poi ad essere esonerato pure lui, venti giorni fa, insieme all’allenatore.
METAMORFOSI. Ora l’Avellino è un’altra squadra: dinamica, determinata, concreta, capace di ottenere 7 punti in 3 partite senza incassare gol. Con la sfida tra Catanzaro e Bari e una partita da recuperare contro il Catania, sono state rispolverate quelle ambizioni represse dall’andamento lento di una squadra che poteva invece essere in cima al girone C. Sei partite da vincere per l’Avellino che domenica ospita il Palermo (da recuperare Maniero, Maniero e Ciancio colpiti da Covid), mercoledì va a Taranto, poi in casa contro Messina e Catania (recupero), il 27 marzo a Picerno mentre il 4 aprile arriva la Turris. A quel punto mancheranno 3 gare (compreso lo scontro diretto a Bari) al termine della stagione regolare, da affrontare con la ritrovata serenità e compattezza. Indiscutibili le potenzialità di un complesso costato praticamente nulla: la società potrà infatti ripianare i 3,2 milioni di costi di gestione con il restante importo in arrivo dall’Empoli, premio di valorizzazione per la cessione del difensore Parisi, lasciando intatto il tesoretto garantito dal folto gruppo di sponsor, avendo speso pochi spiccioli per la tardiva svolta tecnica. Il motivatissimo Gautieri punta alla riconferma, garantita dal raggiungimento della finale playoff o salto di categoria. Dovesse mancare questi obiettivi, la società tenterebbe la scalata in B con Massimo Rastelli che nove anni fa accompagnò l’Avellino tra i cadetti.