L’edizione odierna del “Corriere dello Sport” si sofferma sul futuro dell’Avellino. La società interessata a rilevare il pacchetto azionario del club, ha messo le mani avanti circa la possibile interruzione della trattativa: dimissioni del presidente Claudio Mauriello e dal patron Gianandrea De Cesare dal CdA, altrimenti niente compravendita. L’ultimatum dalla IDC, acronimo di Izzo, Di Matteo, Circelli (intanto Di Matteo s’è già defilato), scade oggi a mezzogiorno. I possibili acquirenti sanno bene che Mauriello e De Cesare si dimetteranno. Anzi, il patron avrebbe chiesto di inserire nel contratto di vendita la clausola di recompra, ovvero la possibilità di riacquistare l’Avellino tra un anno a determinate condizioni economiche e tecniche, oppure di trattenere il suo 5% del club. Rischia di sfumare la trattativa che sta andando avanti da tempo, con una offerta economica di un milione e 300 euro, giusto il doppio della cifra proposta da un’altra cordata che potrebbe subentrare, nel caso dovesse sfumare questo negoziato. I possibili acquirenti giustificano la loro fretta con la necessità di fare fronte alle imminenti scadenze economiche (entro il 16 dicembre vanno pagati gli stipendi, onde evitare dai 2 ai 4 punti di penalizzazione) quando basterebbe – anche solo il giorno precedente – diventare soci e dotare finanziariamente la società dei 282mila euro necessari tra stipendi ed F24 attraverso bonifico a favore della U.S. Avellino appena rilevata. Il 3 dicembre è prevista l’udienza, presso il Tribunale di Avellino, circa la richiesta di fallimento della Sidigas che detiene il 95% delle quote della società di calcio.