L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sul Palermo e la vittoria che manca da un po’.
Attento Palermo, così ti fai male. L’avvertimento, in evidenza sull’etichetta del bagaglio con cui la comitiva rosanero è rientrata da Pisa, è scritto in grassetto e in maiuscolo. Il messaggio lasciato dal match pareggiato sabato allo stadio “Arena Garibaldi” è molto chiaro: subire rimonte del genere rende decisamente in salita il cammino che vuole intraprendere la compagine di Eugenio Corini. Prospettiva serie A? Sognare non è vietato anche perché la squadra è ancora a ridosso della zona playoff ma è innegabile che beffe come quella di tre giorni fa possono pesare come un macigno. Anche se il pari muove la classifica prevale il rammarico (alimentato dal quarto rigore fallito da Brunori) per non avere portato a casa una vittoria che sembrava ampiamente alla portata. L’inerzia era totalmente dalla parte dei rosanero, padroni del campo ma incapaci dopo l’1-0, soprattutto per mancanza di cinismo, di sferrare nella ripresa il colpo del ko. E quando non chiudi le partite puoi pagarlo a caro prezzo.
FRENATA – Al netto dei complimenti che merita Sibilli per il gol di pregevole fattura all’86’, l’1-1 lascia l’amaro in bocca agli uomini di Corini in relazione, soprattutto, al numero di occasioni create e alla personalità con cui hanno comandato il gioco sul campo di un avversario forte e in salute. Il verdetto, tuttavia, non ammette repliche: i rosanero hanno patito una rimonta. Parola incompatibile con le esigenze di chi come il Palermo, pur consapevole di essere perfettamente in linea con i programmi societari focalizzati sul consolidamento della categoria, resta affascinato dall’opportunità di costruire subito, mattoncino dopo mattoncino, l’edificio con vista sulla promozione in serie A.
Il problema, appunto, è che pareggi come quello di Pisa rallentano i “lavori” in corso. E’ la quinta volta (nel caso specifico è di 4 pari e una sconfitta l’effetto delle rimonte subite) in questo campionato che la formazione guidata da Corini non riesce a vincere vanificando un vantaggio iniziale. E ironia della sorte è la seconda volta che succede contro il Pisa di D’Angelo dopo il rocambolesco 3-3 dell’andata al Barbera. Se qualche episodio può essere messo in preventivo, la ripetitività di certe situazioni (come il recente 1-1 casalingo con il Frosinone) rischia di diventare una criticità. Da risolvere con urgenza se si vogliono legittimare determinate ambizioni.