L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sul caso di positività al doping in casa Atalanta.
Un fulmine a ciel sereno, proprio come un temporale di fine luglio. Tramite un comunicato ufficiale la NADO Italia – l’Organizzazione nazionale antidoping – ha confermato la positività del difensore dell’Atalanta José Luis Palomino alla sostanza Clostebol Metabolita, uno steroide anabolizzante nella lista nera della Wada, l’organo mondiale impegnato nella lotta al doping. Il 32enne è stato inoltre sospeso in via cautelare: «Il Tribunale Nazionale Antidoping, in accoglimento dell’istanza proposta dalla Procura Nazionale Antidoping, ha provveduto a sospendere in via cautelare l’atleta Josè Luis Palomino (FIGC) per violazione degli artt. 2.1 e 2.2. L’atleta è risultato positivo alla sostanza Clostebol Metabolita».
LA VICENDA. Il controllo è avvenuto agli inizi di luglio, nei giorni in cui i nerazzurri si erano radunati a Zingonia prima del ritiro di Clusone. La NADO ha eseguito un esame “out of competition” – era già successo nel febbraio 2021 quando ci fu un’ispezione a sorpresa al centro sportivo ‘Bortolotti’ su quattro calciatori, con Gasperini che intervenne insultando l’incaricato ad effettuare i test su Gosens -, ovvero al di fuori di una competizione agonistica: Palomino è dunque risultato positivo violando di conseguenza due articoli del Codice Sportivo Antidoping, ovvero il 2.1 (presenza di una sostanza proibita o dei suoi metaboliti o markers nel campione biologico di un atleta) e il 2.2 (uso o tentato uso da parte di un atleta di una sostanza o di un metodo proibiti).
PRECEDENTI. Non è la prima volta che un calciatore risulta positivo a tale elemento, anche se non era mai accaduto nel mese di luglio, periodo in cui non ci sono competizioni ufficiali: nel 2018 Fabio Lucioni fu squalificato per un anno così come Benjamin Mokulu nell’aprile del 2021. Stessa sorte per André Onana: l’attuale portiere dell’Inter fu squalificato per un anno ai tempi dell’Ajax (sanzione poi ridotta a 9 mesi) per aver utilizzato – proprio il giorno successivo al match di Bergamo contro l’Atalanta – un farmaco prescritto alla moglie e scambiato per un’aspirina.
COSA RISCHIA . E la negligenza nell’utilizzo sarà determinante per capire quale sarà la sanzione. Nel caso in cui «Nado Italia sia in grado di dimostrare che la violazione è intenzionale» la pena massima prevista è di quattro anni, anche se bisognerà considerare diversi parametri. Nella situazione specifica del difensore il Clostebol può essere utilizzato all’interno di creme per uso topico, in particolare per la rigenerazione del tessuto cutaneo: è da capire se la sostanza è stata assunta per scopo terapeutico, visto che per i calciatori stranieri la NADO deve confrontarsi direttamente con la FIFA su eventuali prescrizioni. L’intenzionalità o meno sarà comunque determinante, ma considerando i precedenti e le eventuali richieste della Procura Antidoping l’argentino rischia almeno 9 mesi di stop. Nel frattempo la compagine bergamasca ha diramato una nota: «Atalanta BC comunica che in data odierna è stata notificata, da parte del Tribunale Nazionale Antidoping, la sospensione cautelare dell’atleta Josè Luis Palomino». Ora si attende la data della sentenza, momento in cui il calciatore orobico avrà l’opportunità di dimostrare la propria innocenza: nel frattempo non potrà partecipare a nessuna attività del gruppo squadra.