Corriere dello Sport: “Ascoli gode con Gondo. Mignani e Caserta legittime ambizioni. Il punto della B”
L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sulle ambizioni dei club di serie B.
Condizionata dal rigore malamente calciato da Olivieri e intercettato da Caprile, il match del Curi tra Perugia e Bari ha poi dato un’idea alquanto precisa dell’intensità a cui bisognerà abituarsi per decifrare questo campionato destinato a crescere in incertezza e di conseguenza in imprevedibilità. Saranno le due direttrici su cui si svilupperà la stagione che, almeno per il momento, non consente proiezioni e sta accentuando una tendenza che è diventata il valore aggiunto delle ultime annate nonostante la crisi pandemica e le insostenibili difficoltà economiche di sistema. Ma se ogni gara è contendibile e non esistono risultati scontati, allora tutto diventa più bello e avvincente. Proprio come molte delle partite della notte cadetta che hanno aggiunto altri tasselli alle sorprese degli anticipi che certo non sono mancate. Ascoli gode con Gondo, cecchino implacabile al “Barbera” contro il Palermo con una tripletta con cui Cedric ha subito conquistato il cuore dei tifosi marchigiani dopo quelli della Salernitana, il club che, incredibilmente, lo ha regalato alla Cremonese. Sceso di categoria, l’ivoriano non ha perso il vizio del gol. Deve, invece, aggiustare la mira Francesco Forte che proprio come il perugino Olivieri sbaglia il rigore quasi all’alba del match contro lo spigoloso Frosinone di Grosso che si conferma arrembante nonostante l’ennesima rivoluzione nell’organico. Ma poi l’attaccante capitolino si riscatta da par suo griffando una doppietta che guarisce la Strega nonostante i patemi contro i ciociari. Gongola il patron Vigorito nella foto di rito accanto al presidente Balata e all’amico Stirpe. Cucchiai e preziosismi all’Arena Garibaldi dove il Genoa la sblocca con una giocata da campione di Ekuban. Poi battaglia sino alla fine, giusto per confermare che non sarà facile per nessuno Chiedere al Parma di Pecchia che per avere la meglio sul Cosenza di Dionigi deve sudare. Va di lusso invece alla Reggina, orfana di Inzaghi (squalificato e in tribuna) contro un Sudtirol che resta con l’uomo in meno dopo 24 minuti e nulla può contro una squadra famelica come il suo allenatore e costruita per avere ambizioni. Le stesse di Mignani e Caserta emerse nella bella notte della B!