Corriere dello Sport: “Arbitri sotto assedio. Rocchi: «Orgoglioso di voi»”
L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sugli arbitri sotto assedio.
Un messaggino, il lunedì mattina, per chi fa l’arbitro, lascia sempre temere qualcosa di poco piacevole. Soprattutto dopo un turno come quello dell’ultimo weekend, in cui le società hanno alzato il tiro, la tensione è salita alle stelle e loro, i direttori di gara, hanno fatto da parafulmine. In qualche caso a ragione (errori ce ne sono stati, come vedremo) ma spesso le critiche arrivate sono state ingiustificate. E così, ieri, di buon mattino, il telefono degli arbitri di A e B ha trillato, messaggio whatsapp, ma stavolta nessuna critica, nessuna accusa. A scrivere ai 50 arbitri della CAN è stato il loro designatore, Gianluca Rocchi: «Sono orgoglioso di voi» in senso di quello che ha scritto l’ex internazionale di Firenze. E non sono state parole messe lì a caso, ma sincere e circostanziate.
ACCUSE. Le ultime, in ordine di tempo, quelle dell’Atalanta per la direzione di Maurizio Mariani, che in realtà potrebbe conservare Atalanta-Juve fra le partite migliori che ha diretto: non c’era l’espulsione di Szczesny su Koopmeiners (e non c’era neanche il giallo), l’ammonizione di Hateboer (a martello su De Sciglio) rappresenta una chicca a livello di intelligenza arbitrale, l’eventuale tocco di braccio di De Ligt non è comunque punibile (ma ci sono dubbi che possa averla toccata di braccio, sembra più ascella). E che dire di Torino-Venezia? «Errori ci sono stati, è fisiologico» ha scritto Rocchi e uno è proprio quello della coppia Giua (che ha colpe relative)-Maresca e riguarda il rosso a Okereke (OFR senza senso). In realtà, gli strali si sono abbattuti sulla coppia arbitrale da parte del Torino per la rete annullata a Belotti: offside punibile (e punibile lo era, interferisce chiaramente con Caldara) di Pobega, al momento, le indicazioni sono queste, altre non sono ammesse né ammettibili (non si cambiano le regole in corso). Sulla graticola sono finiti anche Di Bello, nella gara forse più complicata, Genoa-Salernitana (due episodi nelle rispettive aree trattati con lo stesso metro), Guida, che pure in Sassuolo-Roma è riuscito a tenere un livello molto alto (il rigore fischiato è la sintesi della concentrazione), compreso il doppio giallo fatto a Ferrari, e Doveri, al quale era andato il match scudetto Napoli-Inter (con un rigore assegnato dal VAR, Di Paolo).
DIFESA. L’assedio agli arbitri ha spinto Gianluca Rocchi a mettere per iscritto la sua difesa. Sa che il progetto che sta portando avanti, d’accordo con la Federazione che la scorsa estate l’ha voluto sulla poltrona di comando dei direttori di gara di vertice italiani, può in qualche maniera essere rischioso, con giovani, giovanissimi arbitri provati e riprovati, alla ricerca di un futuro che gli ultimi anni di gestione AIA avevano oscurato. Le conseguenze delle sue scelte, spesso, finiscono per pagarle proprio i suoi arbitri. Ecco perché ha voluto scrivere i suoi «complimenti per come avete affrontato questa difficilissima giornata», non senza qualche sassolino da togliersi, leggendo attentamente: «Qualche errore fisiologico c’è stato, ma siete stati arbitri, e avete arbitrato da uomini liberi». E come capita ogni tanto agli allenatori, che pensano alla squadra e non ai singoli, questa giornata è stata così particolare da meritare alcuni elogi ad personam, soprattutto per chi andrà a dirigere in Europa, ovvero Orsato (stasera fa Psg-Real), Guida e Mariani (impegnati in Europa e Conference League): «Rappresentate l’orgoglio arbitrale italiano, siatene fieri».