L’edizione odierna del “Corriere dello Sport” si sofferma sullo scandalo arbitri.
Due tesserati, all’inizio del mese di maggio, hanno presentato alla Procura di Roma un fascicolo contenenti chat private e documenti che denunciavano il sistema di valutazione che viene utilizzato per poter stilare la graduatoria al termine della stagione.
Stando all’accusa, l’organico tecnico – deputato alle valutazioni -, avrebbero alzato i voti da 8.60 a 8.70, giudizio massimo per un direttore di gara. Inoltre il problema riguarderebbe l’accesso alle valutazioni finali: i diretti interessati possono consultare i rapporti stilati, ma non possono in nessun modo conoscere le proprie valutazioni.