Corriere dello Sport: “Arbitri e regolamento. Cosa cambia in Italia. Esulti ma poi recuperi. Il primo tempo d’ora in poi non finirà mai al 45’ in punto”

L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sul nuovo regolamento che riguarda gli arbitri.

Quasi un giorno di calcio in più. Anzi, più di un giorno, se a fine campionato, i dati reali avranno rispecchiato le previsioni – tutte teoriche, per ora – su quella che sarà la vera (e praticamente unica) novità regolamentare per questa stagione. Ieri pomeriggio gli arbitri hanno affrontato la questione “recupero” nella prima lezione in aula nel ritiro di Cascia. Tema, la Circolare n. 1, quella che dà l’indirizzo a tutta la stagione (salvo modifiche in corsa). E la regola n. 7 (Durata della gara) contiene l’indicazione più stuzzicante di questo pre campionato. Fra le specifiche che portano al prolungamento della partita, dalle sostituzioni all’intervento dello staff medico in campo, è stata inserita anche la dicitura «festeggiamenti per la segnatura di una rete», che diventerà motivo di recupero. Le altre novità, invece, sono più delle specifiche e indicazioni a regole già esistenti, come la spiegazione fra Giocata e Deviazione, entrata in vigore lo scorso anno ma inserita nel regolamento solo per il 2023/24.

Andiamo con ordine. Anche se non vogliono sentire la parola maxi recupero, avremo fisiologicamente dai 10 ai 13 minuti complessivi in più a partita. Teoricamente ci saranno di media due minuti nel primo tempo e dai sette ai dieci minuti nella ripresa. Si giocherà un giorno in più, 25 ore e mezza circa. Gli analisti della CAN stimano appunto che le partite potrebbero allungarsi fino a 100 o anche 102 minuti, contro i 98 minuti dello scorso anno (siamo quelli che hanno allungato di più, con Premier e Liga). Chiaramente, dipenderà dalle partite, ma la recente amichevole fra Parma e Sassuolo è stata indicativa in questo senso, facendo vedere cosa succederà dalla prima giornata in avanti. Nel test del Tardini, dopo un primo tempo in cui non è successo nulla di particolare, sono stati concessi dall’arbitro Tremolada due minuti. Ecco, questa sarà quasi una costante, dovremmo dimenticarci lo “zero” nella casella dei recuperi della prima frazione, stimata attorno ai due/tre minuti, mentre nella ripresa si potrebbe andare dai 6/8 ai 10 minuti. Insomma, di media, 4 minuti in più rispetto ai 98 dello scorso anno, tradotto 25 ore e mezza di gioco in più.

Si tratta di indicazioni che ha dato la Fifa durante i Mondiali del 2022, Pierluigi Collina spiegò come gli spettatori (allo stadio e/o in tv) vogliono vedere giocare a calcio e dunque quello era l’obiettivo. Si vorrebbe arrivare a giocare 60 minuti di gioco effettivo. Sempre in Serie A, la passata stagione si giocò 55 minuti effettivi a partita, in linea con la Premier, più di noi solo la Ligue 1 (56), meno Bundesliga (54) e Liga (53). Restano, ovviamente, invariati gli altri motivi di recupero, resterà da scoprire solo se il recupero per i gol sarà codificato (come sostituzioni, 30”, o medici in campo, 1’) o meno. Certo è che se un giocatore recupera subito il pallone e lo porta a centrocampo, non dovrebbero esserci grandi addizioni, differente se il marcatore corre sotto la curva, s’arrampica, festeggia con compagni e tifosi. Lo chiarirà Rocchi, ieri durante la riunione del primo giorno di raduno quasi spaventato dalla parola maxi recupero. Ma la sostanza non dovrebbe cambiare.

Tutte note le altre novità regolamentari, che saranno oggetto delle riunioni che arbitri e assistenti faranno presso le squadre di Serie A e B che ne faranno richiesta e che spiegherà il coordinatore dei rapporti fra arbitri e società. Rocchi e i club di A e B (solo loro) hanno acclamato all’unanimità come referente fra le parti Riccardo Pinzani, confermato dopo l’ottimo lavoro fatto nelle scorse stagioni. Come detto, inserita nel regolamento la distinzione fra deviazione e giocata, diventerà derimente ai fini della valutazione del fuorigioco, individuare una giocata deliberata che avverrà quando: a) il pallone arriva da lontano e il calciatore ne aveva una visuale chiara; b) il pallone non si muoveva velocemente; c) la direzione del pallone non era inaspettata; d) il giocatore ha avuto il tempo di coordinare il movimento del proprio corso, senza allungamento/estensione degli arti o un saldo istintivo o un movimento che ha portato ad un contatto/controllo limitato, tenendo presente che un pallone che si muove a terra è più facile da giocare che un pallone in area. Per capirci: l’esempio è Reggina-Ternana dello scorso anno, codificata come chiara giocata per gli elementi elencati. I portieri dovranno essere più seri, stop alle sceneggiate del portiere dell’Argentina Emiliano Martinez proprio ai Mondiali. «Il portiere non deve comportarsi in modo da distrarre irregolarmente colui che calcia, ad esempio ritardare l’esecuzione del tiro, o toccare i pali, la traversa o la rete della porta». I portieri avranno dapprima un richiamo e poi un’eventuale ammonizione in caso di recidiva.