L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma su Eriksson.
Il sorriso stropicciato prima del fischio d’inizio. Al fianco del capitano di sempre, Steven Gerrard. I ringraziamenti alla Kop per l’accoglienza da brividi. Lacrime trattenute e lasciate scorrere sul volto, gonfio per le terapie. La commozione per il sogno di una vita, che all’improvviso si è fatto applausi e frastuono. Proprio quando la vita ha cominciato a chiedere il conto. Una tristezza di fondo sovrastata dall’affetto di Anfield, che per un pomeriggio ha trascurato i suoi eroi, le leggende del Liverpool, per stringersi attorno a un tecnico che mai ha allenato i Reds.
Ma che di quella squadra è sempre stato tifoso fin da ragazzino. Un legame ancor più forte di coppe e campionati, gol e qualsiasi statistica. Ed è per questo che, quando ieri Sven Goran Eriksson è uscito dal tunnel degli spogliatoi, davanti a 40 mila spettatori, You Will Never Walk Alone è sembrano riverberare ancor più solenne del solito. Tutti gli occhi e i cuori di Anfield erano rivolti a lui, all’ex ct dell’Inghilterra, malato di tumore. I medici gli hanno dato al massimo un anno di vita. Ma i sorrisi infiniti dispensati ieri in panchina dallo svedese, da dove ha condotto alla vittoria 4-2 il suo Liverpool contro le leggende dell’Ajax, sono la prova che non esista cura più efficace delle emozioni, soprattuto se inattese, profonde, condivise.
Ospite d’onore dei Reds, che una volta di più ha dimostrato una sensibilità unica verso la sua “famiglia”, Eriksson è stato accolto da una standing ovation all’ingresso in campo, in testa a una squadra di stelle considerate immortali da queste parti, da Ian Rush a John Aldridge fino a John Barnes. Per la cronaca, i padroni si sono imposti grazie al poker servito da un altro eroe di queste latitudini, Fernando Torres. Ma quello che è contato per davvero, di questa partita di beneficenza, è stato il prima (l’elegante invito del Liverpool) e il dopo. Le parole di Eriksson, sopraffatto da un simile abbraccio nel momento più difficile della sua esistenza: «Ho vissuto un momento indimenticabile, unico e irripetibile. Tutti hanno vinto oggi, è stato bellissimo e assolutamente incredibile». Magie del pallone, riassunte dal suo ex scudiero Gerrard: «Non appena ho saputo che sarebbe stato lui ad allenare la nostra squadra, non ho pensato ad altro. Non vedevo l’ora di giocare ancora una volta per Sven».