Corriere dello Sport: “Andorra-Italia U21 0-1. Di Biagio pesca Cerri ma l’Italia fatica troppo. Il cagliaritano entra nel finale e segna. La qualificazione è più vicina”

“Vittoria sofferta. L’Italia Under 21 ha incontrato troppe difficoltà in casa di Andorra. Tra le due squadre, come previsto alla vigilia, c’è un abisso. Però gli azzurrini hanno impiegato ben 79 minuti per venirne a capo: troppi. Alla fine però – come sempre – conta soprattutto il risultato. E allora i conti si aggiornano in maniera strapositiva: sesta vittoria su sette partite e porta ancora inviolata (solo due gol subiti finora dalla nostra Under). Però da queste parti, in mezzo ai Pirenei, non è stato tutto rose e fiori. IL NULLA. Ci sono gli avversari, che ce la mettono tutta tra corsa e tentativi più che altro fantasiosi. C’è il campo, non in buone condizioni, il che non permette un giro palla veloce. Ci sono, anche, i raccattapalle che ci mettono sempre tanto a restituire il pallone ai nostri. C’è un po’ di tutto, insomma: però il primo tempo dell’Italia è tra i più brutti che si ricordino. Gli azzurrini, infatti, sembrano cadere puntualmente nelle trappole di Andorra: non trovano spazi sul campo e si innervosiscono per ciò che c’è attorno, un sistema di rallentamento di tutte le operazioni che sembra studiato ma che ci si poteva anche aspettare. L’unica scossa arriva da un destro di Rosseti, a metà della prima parte di gara. Minuto 23, l’Italia mette un po’ il turbo e dà vita a una serie di scambi veloci al limite dell’area dei padroni di casa, il pallone arriva all’attaccante del Cesena che è bravo a girarsi e a provare la conclusione: la botta c’è, ma è centrale e Silverio riesce a respingere. Poteva essere la scintilla, un’istante dopo invece riecco il grigiore totale. Perché Berardi – colui che ci dovrebbe dare il cambio di passo – combina poco e rischia di andare oltre con i comportamenti dopo aver ricevuto un paio di calcioni da dietro, dall’altra parte Benassi si danna l’anima ma gira a vuoto e in mezzo al campo la coppia Madragora-Mazzitelli non riesce a dare ritmo. E così i nostri due attaccanti vagano senza mai ricevere rifornimenti adeguati. In generale, quindi, nonostante Andorra produca solo delle proteste per un possibile fallo di mano in area di Caldara, l’Italia vive un primo tempo di sterilità e confusione. SVEGLIATA. Nella ripresa la musica non poteva non cambiare. E infatti la nostra Under torna in campo con la voglia di impossessarsi della partita. Andorra, ovviamente, continua a perdere tempo e a metterla sul piano della nostra tenuta nervosa. Però Di Biagio corre ai ripari a livello tattico. Mazzitelli passa al comando delle operazioni davanti alla difesa, l’ingresso di Garritano porta velocità e maggiore imprevedibilità davanti, Berardi comincia a incidere in maniera costante e infine la carta Cerri che risulterà decisiva. Il bello è che si materializza la situazione che il ct azzurro aveva indicato ai suoi come modo di approccio alla gara: «Dovremo partire come se mancasse mezz’ora e fossimo sullo 0-0…» erano state le parole di Di Biagio alla vigilia. Il gol azzurro, dopo quattro tentativi sfortunati (palo di testa di Rosseti al minuto 8, una botta da lontano di Mandragora parata da Silverio in tuffo e due volte Berardi vicino al gol tra 19′ e 20′), arriva a undici minuti dal termine. Angolo di Mazzitelli, Silverio perde la presa alta e Cerri in mezza girata la butta dentro da un metro. E allora riparte la festa azzurra, in campo, in panchina e in tribuna. Il girone di qualificazione al prossimo Europeo di categoria si avvicina alla conclusione: l’Italia, dopo qualche brivido, è sempre lì, in testa, staccata”. Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport”.