L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma su Nicola Valente, una garanzia per la formazione guidata da Corini.
Doveva essere il sacrificato al nuovo assetto offensivo del Palermo che prevedeva l’innesto di Tutino, invece Nicola Valente non solo ha vinto il ballottaggio con Di Mariano, ma contro il Frosinone ha tirato fuori una super partita, con scatti, cross, numeri d’estro e persino rulete che gli sono valsi anche i complimenti finali di Corini. La sua duttilità gli permette di coprire in difesa quando serve senza fargli perdere la verve sulla fascia che per il Palermo è un’arma fondamentale. Ora la sfida per una maglia da titolare in quella zona è avvincente.
Siamo tosti. E dire che Valente è un debuttante per la categoria, uno che per conoscere finalmente la B ha dovuto superare i 30 anni (classe ’91) e che una volta sbarcatovi non vuole perdere la sua chance ma anzi dimostrare di meritarla pienamente. Anche alla stessa società che ne sta valutando il rinnovo, dato che Nicola è in scadenza a giugno. La crescita di autostima del Palermo si capta chiaramente nelle sue parole: «A Genova ritenevamo di aver subito una sconfitta ingiusta su uno dei campi più difficili della B – ha detto Valente al sito ufficiale – quindi col Frosinone abbiamo messo dentro una rabbia speciale. Anche se non abbiamo portato a casa il risultato pieno, usciamo dalla gara con la consapevolezza di stare diventando una squadra tosta, ordinata ma capace di picchi importanti tanto da mettere sotto un avversario primo in classifica».
Al terzo anno in rosanero, Nik è diventato un beniamino della folla: «Mi imbarazzo un po’ se mi chiedono la foto o mi fanno i complimenti quando esco per la città ma in realtà dentro sono felice: vuol dire che ho dato qualcosa a questa città. Non mi stupiscono i quasi 30.000 sugli spalti, è come avere un 12° uomo al nostro fianco. Con la gente di Palermo ho un rapporto particolare, mi sento a casa e poi in questi anni ho visto cambiare tante cose, dall’arrivo in B alla società. Il City Group ti dà la possibilità di lavorare al meglio. Non voglio fermarmi qua, farò in modo che il mio contributo cresca ancora». Intanto sabato test d’alta quota a Bolzano: «Sfida bellissima per capire che squadra siamo».