L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sulla gara vinta dal Palermo contro la Cremonese.
Al tavolo delle grandi c’è ancora il Palermo, con tutte le sue contraddizioni e trasformazioni. Da squadra solida, partita con precise caratteristiche (solo 4 gol presi nelle prime 9 gare) a formazione imprevedibile, con black out improvvisi ed equilibri fragili (subisce sempre almeno un gol da 7 gare) cui rimedia con una potenza offensiva che è esplosa: 12 gol nelle ultime 4 giornate, 2º attacco di B. CAMBIO. Il cambio di pelle è avvenuto nel momento in cui la crisi sembrava irreversibile ma Corini e il gruppo hanno dimostrato di sapere reagire alle difficoltà con uno spirito indomabile che ha consentito al Palermo di decidere molte gare nei finali (sono 16 le reti segnare nell’ultimo quarto di partita), sebbene in altri casi sia accaduto anche il contrario come a Parma e Como.
La capacità con cui il Palermo riesce nell’arco degli stessi 90′ ad apparire in balia dell’avversario e poi subito dopo a riprendersi fino a cambiare l’inerzia del match è sorprendente. E’ successo nelle ultime due vittorie interne, con Pisa e Cremonese, in particolare martedì quando dopo aver subito la qualità della Cremonese, nell’ultima mezzora i rosa hanno preso in mano il gioco, fino a trovare con la punizione di Stulac al 97′ l’episodio decisivo. Ora le prospettive sono diverse e incideranno nell’aspetto morale e di autostima dell’intero ambiente: nelle ultime 4 gare con un calendario terribile, il Palermo ha raccolto 8 punti, affrontando Parma, Como e Cremonese e riavvicinandosi alle prime. Ci sono solo 3 punti dal 2° posto e la B dà spazio a rimonte: Corini, ormai solido per la fiducia del club, vuole restare attaccato al vertice per poi provare ad accelerare in primavera.