Corriere dello Sport: “Al Palermo il record più triste. Quattro k.o. nelle prime quattro in casa: striscia senza precedenti”
“Quattro sconfitte consecutive nelle prime quattro partite in casa: nella storia del Palermo non c’era mai stato un inizio così disastroso relativamente alle gare interne. Zero punti fatti, 1 gol segnato, 9 al passivo. Un record negativo che ha del clamoroso pur con tutte le attenuanti specifiche. Le avversarie incontrate, nell’ordine Sassuolo, Napoli, Juventus e Torino, sono apparse tutte di caratura superiore, non a caso tre su quattro giocano in Europa. Ma resta che un bilancio così pesante non era messo in preventivo, ed appare incredibile soprattutto per una squadra che per tradizione ha sempre avuto nel calore dei suoi tifosi una delle armi in più. Nei maggiori campionati europei, un solo caso è paragonabile a quello vissuto dal Palermo: l’Ingolstadt, ultima in classifica in Bundesliga, ha perso tutte e tre le gare giocate sin qui in casa, con Hertha Berlino, Eintracht Francoforte e Hoffenheim. Ne ha però disputata una meno dei rosa, anche se la prossima che le tocca sarà difficilissima, contro il Borussia Dortmund.
precedenti. Neppure nei campionati più sfortunati si era registrato un simile tracollo in avvio di stagione. Certamente è un primato assoluto nell’era Zamparini: paradossalmente, la serie peggiore in questi 11 anni di Serie A si era avuta in uno dei campionati più brillanti, quello 2006/07 col Palermo a lungo addirittura primo in classifica. Ma nel girone di ritorno si era registrato un crollo che portò a tre sconfitte consecutive in casa, con Cagliari (1-3), Parma (3-4) e Roma (12). Persino negli anni in cui i rosa sono rimasti in fondo alla classifica non c’era stata una striscia così nera: l’anno scorso, nel girone di ritorno e nel pieno del tourbillon di cambi tecnici, ci furono 4 sconfitte in 5 partite interne, ma non di seguito (0-2 col Milan, 1-3 col Torino, 0-0 col Bologna, 0-1 dal Napoli e 0-3 dalla Lazio). E nella stagione della retrocessione (2012/13) i ko interni consecutivi furono al massimo due. Una partenza tanto negativa si può rintracciare nel 1962/63, con due sconfitte nelle prime due giornate entrambe giocate in casa (0-1 con Spal e Torino), due pari per 1-1 con Inter e Catania ed un altro duro stop, 0-4 dalla Roma. Nessuna vittoria fino a metà girone d’andata quando fu battuto il Mantova (10) e a fine campionato il Palermo finì in B.
tabù barbera. Fortunatamente, come più volte sottolineato, il Palermo può al momento ammortizzare gli effetti di questo rendimento inconsistente, con i punti raccolti in trasferta. Ma è evidente che così non si può continuare e che è atteso al più presto un cambio di marcia. Anche per un fatto psicologico la cui importanza va oltre il singolo risultato negativo: nel pubblico, dopo questa serie di ko avvenuti davanti ai propri occhi, sta subentrando la rassegnazione. Già c’era scetticismo in partenza, adesso ogni avversario visto sin qui mostra qualcosa più dei rosa. E invece c’è da giocare ancora praticamente tutto un campionato e il tifo può essere un supporto determinante. Stesso rischio corrono i giocatori, abituati a considerare il Barbera come un alleato prezioso. De Zerbi in sala stampa lunedì ha lucidamente avvertito il pericolo, parlando di una “sindrome del Barbera” assolutamente da evitare, soprattutto quando nei suoi piani c’era invece il desiderio di riavvicinare la gente attraverso un calcio più offensivo.
calendario. I prossimi risultati a questo punto assumono un’importanza vitale proprio perché devono far sbloccare la squadra e… lo stadio. In tal senso appare delicatissima la gara di giovedì prossimo 27 ottobre (il posticipo del turno infrasettimanale). Ospite un’Udinese che diventa un avversario diretto assolutamente alla portata del Palermo, o quantomeno attraversato da problemi simili ai suoi. Anche perché i successivi rivali che scenderanno al Barbera tornano ad essere compagini di una fascia superiore: il Milan il 6 novembre e la Lazio il 27, prima di chiudere il 2016 casalingo contro Chievo (11 dicembre) e Pescara (22). I punti per salvarsi si possono fare dovunque ma si deve assolutamente ritrovare il filo che unisce squadra e tifosi nel campo di casa. Il triste record che nessuno avrebbe mai pensato di ottenere (nessun punto nelle gare interne!) va cancellato al più presto.”. Questo quanto Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport”.