“Pavoletti al Napoli, Rincon alla Juve: due affari già conclusi prima ancora che il mercato apra ufficialmente i battenti, cosa che accadrà domani. Se queste sono le premesse, ci aspetta una sessione di gennaio scoppiettante, nel pieno rispetto di una tradizione consolidata negli ultimi anni: il volume di affari, nel bel mezzo della stagione, ha sempre garantito acquisti per 60-70 milioni di euro, con picchi clamorosi oltre la soglia dei cento milioni; e anche quando a passare di mano non sono stati soldi ma scambi di prestiti, con pagamenti dilazionati nelle stagioni a seguire, beh, il mercato di gennaio ha sempre mosso valori tecnici importanti. A conferma che questa sessione non ha nulla a che vedere con il vecchio concetto di mercato “di riparazione” ma è un’occasione per anticipare colpi per la stagione successiva e comunque di adeguarsi alle mutate esigenze di quella in corso. Del resto, giusto per fare qualche esempio, è a gennaio che l’Inter del Triplete prese Pandev, che si rivelò subito prezioso per Mourinho; è a gennaio che la Juve prese a trecentomila euro (sì, avete letto bene: 300 mila euro, praticamente regalato) quel Barzagli che è ancora oggi pilastro fondamentale della difesa bianconera; è sempre a gennaio (2012) che la Lazio prese Candreva, che il Milan riportò in Italia l’ex interista Balotelli, che la Roma acquistò Nainggolan e che la Fiorentina fece scoprire all’Italia l’egiziano Salah, ora pilastro della Roma. L’anno scorso il volume di scambi fu di 76,2 milioni di euro, cifra lontana dai 130,3 della sessione invernale del 2010-11, però a metà campionato hanno cambiato maglia Eder (all’Inter), Perotti ed El Shaarawy (alla Roma), Zarate (alla Fiorentina), giusto per citare le quattro operazioni principali. EFFETTO CINESE. Stiamo imparando a cogliere i segnali che arrivano dall’Est: perché l’Inter è cinese, il Milan quasi, perché è in Cina che è finito uno dei grandi nomi che avevano infiammato queste settimane di trattative ufficiose (parliamo di Witsel che ha preferito Cannavaro alla Juve) e perché è dalla Cina che è in arrivo la proposta indecente per Kalinic che immetterebbe all’improvviso nuova liquidità nelle casse della Fiorentina (e di conseguenza nel sistema Italia) e comporterebbe per i viola un cambio repentino di strategie. TUTTI IN BALLO. Dopo Rincon, la Juve si muoverà per un innesto a centrocampo solo se di spessore assoluto (almeno per il campionato, visto che molti obiettivi non sarebbero utilizzabili in Champions); la Roma cerca alternative, anche pensando alla Coppa d’Africa che le porterà via Salah; l’Inter nuovo slancio, compatibilmente con il fair play finanziario; idem il Milan, con tutti i vincoli dettati dalla cessione del club; il Napoli ha già preso il nuovo centravanti e lavorerà anche in prospettiva sui migliori giovani; la Lazio cerca alternative e soluzioni ad alcuni rebus. Ma alle spalle si muovono tutte, dal Toro che ha praticamente preso Iturbe, fino alla zona salvezza. Il Pescara ha già preso Stendardo ma cerca altra esperienza e soprattutto i gol; idem il Crotone e l’Empoli. Ma il re, in coda, sarà Zamparini: ha già cambiato panchina, ora rifarà la squadra”. Questo quanto riportato da “Il Corriere dello Sport”.