L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sul caso di Abramovic e il Chelsea.
Dopo 19 anni, il Chelsea è di nuovo in vendita. A confermarlo è lo stesso Roman Abramovic. «Ho sempre avuto a cuore gli interessi del club. Vista la situazione attuale ho preso la decisione di vendere la società perché credo sia negli interessi del Chelsea, dei tifosi, dei dipendenti e degli sponsor – si legge in una nota sul sito del club -. Non chiederò che mi vengano ripagati i debiti del club nei miei confronti. Anzi, ho dato ordine che venga creata una fondazione di beneficenza a favore delle vittime della guerra in Ucraina e che gli utili netti della cessione vengano devoluti per loro».
Un comunicato che ha colto molti in contropiede dopo gli eventi degli ultimi giorni. Prima Abramovic che annuncia di volere passare la gestione ai fiduciari della charity ufficiale del Chelsea, soluzione che si rivela ben presto difficile e forse illegale (senza dimenticare che, da un punto di vista giuridico, la “gestione” è un concetto irrilevante per la legge britannica). Poi, lunedì, il suo portavoce che annuncia la volontà di Roman di fare da mediatore nella guerra tra Russia e Ucraina, vista la madre ucraina da un parte e i rapporti di lunga data con Vladimir Putin dall’altra. E adesso l’intenzione di cedere, intorno a cui, inevitabilmente, vi sono già voci e malelingue. Una parte della stampa inglese sostiene che la cessione del club altro non è che un tentativo di dileguarsi prima che il governo britannico lo sanzioni con il blocco dei beni. E che, anzi, un accordo sotto traccia con Downing Street gli conceda di vendere prima che gli vengano congelati gli asset.
il mega prestito. Vi è anche confusione attorno al fatto che Abramovic, tramite una sua controllata, la Fordstram, vanti un credito di circa 2 miliardi di euro nei confronti del Chelsea. Questo perché, invece di sottoscrivere aumenti di capitale, Abramovic ha preferito prestare soldi senza interessi al club per ripianare le perdite. Veramente non intende farsi ripagare quei soldi dai proventi della cessione? Leggendo il comunicato sembrerebbe di sì. Poi però parla di “utile netto” e quindi sembrerebbo di no. Del resto, la comunicazione in questi giorni non è il suo forte.
Acquirenti. Abramovic valuterebbe il Chelsea circa 3,6 miliardi di euro (due anni fa rifiutò un’offerta da 2,6 miliardi). Chiaro però che, con ogni giorno che passa, è facile che si abbassino le pretese e forse è più ipotizzabile un cifra attorno ai 2,5 miliardi. Allo scoperto finora due potenziali acquirenti. Lo svizzero Hansjorg Wyss, 86 anni, si è detto interessato, ma soltanto come parte di una cordata. E gira con insistenza il nome dell’americano Todd Boehly, proprietario dei Los Angeles Dodgers (baseball), che si vide respingere l’offerta di 2,6 miliardi due anni fa. Nei prossimi giorni però dovrebbero uscire altri nomi. Ma sicuramente una trattativa di tale profilo, condotta così pubblicamente, non si era mai vista.